La proposta di riforma della legge sulla cittadinanza (91/92), arriverà in aula il prossimo 24 giugno. Lo ha deciso la riunione dei capogruppo. Dopo mesi di ritardi e ostruzionismo, dunque, il provvedimento verrà discusso all’inizio dell’estate. Il relatore della legge, Giuseppe Brescia: “Una buona notizia”
Lo ius scholae, la proposta di riforma della legge sulla cittadinanza (91/92), arriverà in aula il prossimo 24 giugno. Lo ha deciso la riunione dei capogruppo di ieri pomeriggio. Dopo mesi di ritardi e ostruzionismo, dunque, il provvedimento verrà discusso all’inizio dell’estate. Una notizia salutata con favore dalle associazioni che da tempo chiedono di accelerare nella calendarizzazione dati i tempi stretti prima della fine della legislatura.
Nello specifico lo ius scholae è una proposta di sintesi di altri tre provvedimenti ( a firma Renata Polverini, Laura Boldrini e Matteo Orfini) presentati per riformare la legge 91 del 1992. Il testo prevede l’acquisizione della cittadinanza per il minore nato in Italia da genitori stranieri che abbia frequentato uno o più cicli scuola per 5 anni. Tale possibilità è estesa anche ai minori non nati in Italia ma che abbiano fatto ingresso nel paese entro i 12 anni di età. La cittadinanza si potrà acquisire a seguito di una dichiarazione di volontà entro il compimmo della maggiore età. Nel caso, devono essere entrambi i genitori, regolarmente residenti nel nostro paese, a fare la richiesta.
Il provvedimento, che lega l’acquisizione della cittadinanza al percorso scolastico, ha ricevuto parere favorevole dai pedagogisti del Siped, il gruppo Intercultura della Società Italiana di Pedagogia (Siped), che riunisce i docenti di Pedagogia delle università italiane. Anche diverse scuole hanno aderito alla campagna degli attivisti di Dalla Parte giusta della storia. “Crediamo che il fatto che il mondo della scuola in questi giorni si stia facendo sentire con forza sia un segnale fondamentale che la politica sta iniziando a cogliere – dichiara Memi Campana, membro della Rete Saltamuri, ex insegnante e attivista della campagna”. “Sappiamo – continua Susanna Owusu, attivista dell’associazione QuestaèRoma – che questo passo è decisivo per far aumentare le chance di un’approvazione della riforma. Il fatto che ogni giorno nuovi gruppi, attivisti e associazioni ci contattino per partecipare alla campagna da ogni parte d’Italia dà lo slancio per costruire un grande percorso di mobilitazione. Una riforma della cittadinanza entro la fine della legislatura è necessaria”.
Anche per il relatore della legge, Giuseppe Brescia (M5S), la calendarizzazione è “una buona notizia per tutte le realtà della società civile che si stanno mobilitando con passione e orgoglio a sostegno dello ius scholae. Chi sostiene questa legge deve fare tesoro di questa spinta, andando avanti con entusiasmo ed energia”. Il provvedimento per ora è fermo in commissione Affari costituzionali: “stiamo per andare verso le 15 ore di discussione, abbiamo votato circa 30 emendamenti su 480 e gli ostacoli non mancano, ma c’è una battaglia di civiltà da vincere, c’è una legge da aggiornare valorizzando il ruolo della scuola e il lavoro dei nostri insegnanti”.“La calendarizzazione in Aula fissa finalmente un orizzonte per questa legge molto attesa, una proposta semplice, fatta di soli 2 articoli – conclude -. Spero che la Camera possa approvare il provvedimento prima della pausa estiva”.
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