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#MadeInTheNewItaly. Cinque clip per raccontare il lavoro agricolo dei “nuovi italiani”

Cosa c’è dietro a quei prodotti agricoli che rendono famosa l’Italia? Storie di braccianti in un progetto di Zalab

Cibo e sostenibilità alimentare sono stati i temi centrale dell’Expo 2015, la cui chiusura, prevista per il 31 ottobre, è ormai alle porte. Dietro ad alcuni di quei prodotti agricoli italiani che ci hanno resi famosi nel mondo, il tanto amato Made in Italy, c’è il lavoro di decine di migliaia di braccianti stranieri. È quello che Zalab chiama il #MadeintheNewItaly, dimenticato dall’esposizione universale e sul quale, quindi, ha deciso di focalizzare l’attenzione dal 26 e  al 30 ottobre.

Cinque prodotti che esportiamo con orgoglio all’estero, raccontati da chi lavora alla loro produzione ogni giorno: come Morò, cittadino ghanese che si guadagna dai vivere sui campi di melanzane nel casertano, o Moussa, del Burkina Faso, che vive a Rosarno, dove si mantiene raccogliendo arance. Ogni giorno è possibile trovare un nuovo video su  Repubblica.it.

Il tema dei braccianti stranieri non è nuovo per Zalab, che da anni ne segue le storie. In particolare nel 2009 è stato prodotto il film “Il sangue verde“, da cui è nato l’Osservatorio Braccianti, piattaforma online dove trovare testimonianze, denunce e iniziative, tuttora attivo.

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