Al via oggi la ventunesima edizione del meeting internazionale antirazzista organizzato da Arci. Dal primo al 5 luglio a Cecina, in Toscana, si alterneranno ospiti nazionali e internazionali per riflettere su immigrazione e accoglienza nell’ambito del MIA 2015, quest’anno chiamato “Mare aperto”.
Il programma è disponibile qui.
Di Gianluca Mengozzi, presidente Arci Toscana
Nel solo ultimo mese, su immigrazione, accoglienza, ostilità al diritto di asilo ne abbiamo viste tante.
In primo luogo in casa nostra, dove imperversa l’impresa fascioleghista della paura, fatta di odi alle ruspe, blocchi del nord, incitamenti alla ribellione contro i prefetti, e che ha trovato benzina nei fenomeni di corruzione emersi dalle storie di Mafia Capitale. E dove resta assente una visione alternativa alla strumentalizzazione della paura, in grado di andare oltre la misericordia e di presentare finalmente una formula di governo complessiva delle questioni immigrazione e diritto di asilo. In secondo luogo, l’Europa ha dato sfoggio della sua incapacità di essere uno spazio di diritti e di politica, offrendo il peggio di sè: il caso della Francia e di Ventimiglia, i silenzi dei capi di stato membri dell’Ue fino allo sfacciato atteggiamento dell’Ungheria che si spinge senza pudore nell’erezione di un muro su una sua frontiera e per qualche ora minaccia di sospendere Schengen.
Ecco. È come se in decenni nulla fosse successo. Nemmeno di fronte alle prove conclamate che il fenomeno dell’immigrazione e le questioni della libertà di movimento, così come la grande questione del diritto di asilo e della protezione umanitaria, sono ormai un punto strutturale dell’ordine/disordine geopolitico mondiale. In questo contesto mercoledì prossimo si apriranno a Cecina Mare, con ritorno nella storica location della Cecinella, i lavori e le attività della ventunesima edizione del Meeting Internazionale Antirazzista.
Abbiamo voluto intitolarla Mare Aperto. Perché chiudere il Mediterraneo ha prodotto la trasformazione di esso in una immensa tomba. Perché in Mare Aperto è l’Europa, che insistendo su barriere e silenzi, perde la sua identità come luogo di pace, democrazia e convivenza. Perchè aperto è il sistema di accoglienza che riteniamo alla prova dei fatti essere quello più efficace, umano e civile. E perché, crediamo, in Mare Aperto sia anche il movimento antirazzista che oggi non riesce a far fronte ad una controffensiva degli istinti discriminatori e a far sentire le proprie ragioni.
Fino a domenica 5 luglio, tra gli altri, saranno con noi Erri De Luca, Giorgio Montanini, Wu Ming, Enrico Rossi, il gruppo dell’Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo. Tra giovedì e sabato le tavole rotonde principali per approfondire i temi delle nuove identità, del governo dell’accoglienza oltre l’emergenza, della situazione geopolitica mondiale che genera migrazioni di massa. Ma questa volta abbiamo cercato di rafforzare i momenti formativi. Accanto all’università sul diritto d’asilo (Unida), ci saranno i momenti di confronto sulle esperienze degli sportelli informativi per stranieri e degli Sprar. Non mancheranno gli appuntamenti laboratoriali per i più piccoli. Sarà anche il momento per estendere l’esperienza sugli strumenti della didattica per l’insegnamento dell’italiano L2.
E soprattutto questo meeting vedrà alla luce la prima Summer School sull’antirazzismo, che l’Arci promuove con il patrocinio di Anci e Unar. Crediamo sia un’operazione importante per offrire un contributo sia al consolidamento e allo sviluppo del tessuto antirazzista italiano sia per ritrovare una strategia complessiva di contrasto alle subculture discriminatorie che attraversano l’Italia e il nostro continente.
Come ogni anno, l’Arci è l’associazione che tiene viva la discussione sull’antirazzismo in Italia. Più che mai ce n’è bisogno, con rinnovata forza e con ottimismo.
Gianluca Mengozzi (ArciReport numero 23, 25 giugno 2015)
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