A cura di Associazione 21 luglio
Il consiglio disciplinare dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia ha avviato due procedimenti disciplinari nei confronti dei giornalisti Mariacristina Lani e Luca La Mantia, autori di alcuni articoli pubblicati sulle testate Milano Post e Noiroma.tv, segnalati dall’Osservatorio 21 luglio in quanto discriminatori nei confronti di rom e sinti. L’apertura dei due procedimenti segue la presentazione di due differenti esposti all’Ordine da parte dell’Osservatorio 21 luglio, nell’ambito delle sue attività di monitoraggio dei discorsi d’odio a livello nazionale.
Al centro dell’azione disciplinare nei confronti della giornalista pubblicista Mariacristina Lani, in particolare, vi sono due articoli pubblicati sulla testata on line Milano Post rispettivamente il 16 aprile e il 23 aprile 2013. «Il problema nomadi assilla l’Europa che sa solo rispondere con il tema dell’integrazione allocando fondi, alimentando così un metodo di vita parassitario di alcune genti», scriveva la giornalista in uno degli articoli, discostandosi così, secondo l’Osservatorio 21 luglio, dagli obblighi deontologici per i giornalisti e diffondendo congetture di carattere discriminatorio fondate su base etnica. Nell’altro articolo, molto critico nei confronti del sindaco di Milano Pisapia, la stessa Mariacristina Lani scriveva: «La città è di tutti: sarà per lui dei Rom che se ne fottono di Milano, spendendo e rubando i soldi dei cittadini, ma è anche dei bambini di Milano a cui viene rubata una scuola».
Articoli di tale tenore – è l’opinione dell’Osservatorio 21 luglio sottoposta all’attenzione dell’Ordine dei giornalisti lombardo – anziché limitarsi alla cronaca dei fatti accaduti, attaccano apertamente un determinato gruppo etnico, dando ampio spazio a dichiarazioni congetturali e generalizzanti, e contribuendo all’alimentazione dell’allarme sociale, rinfocolando i pregiudizi e incitando a comportamenti intolleranti e xenofobi.
Questi articoli, del resto, si pongono in contrasto con quanto ribadito da varie Convenzioni e organismi internazionali che si sono ampiamente espressi sulla questione dei discorsi d’odio. Secondo la Convenzione per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale (CERD), per esempio, «gli Stati contraenti s’impegnano a adottare immediate ed efficaci misure, in particolare nei campi dell’insegnamento, dell’educazione, della cultura e dell’informazione per lottare contro i pregiudizi che portano alla discriminazione razziale».
Anche nell’articolo firmato dal giornalista professionista Luca La Mantia, pubblicato sul giornale on line Noiroma.tv il 9 aprile 2014 e intitolato «Nomade a chi?», l’Osservatorio 21 luglio ha rilevato la presenza di congetture a sfondo discriminatorio verso rom e sinti, in grado di trasmettere un’immagine stereotipata e criminosa di un intero gruppo di persone. In seguito all’apertura dell’esposto da parte del Consiglio dell’Ordine della Lombardia, tuttavia, l’articolo è stato rimosso dal portale e l’Osservatorio 21 luglio ha ricevuto una apprezzabile email di scuse, rivolte all’intera comunità rom e sinta, dallo stesso autore dell’articolo. Non è la prima volta, del resto, che la testata Noiroma.tv è segnalata per pubblicazioni di tale tenore. A dicembre 2014, il direttore Michele Ruschioni era stato sanzionato con un’ammonizione dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio per un editoriale in cui scriveva: «Ho le scatole piene di zingari, nomadi, rom o come diamine vanno chiamati questa gentaglia che si aggira per la città con il chiaro intento di rubare, fregare, scippare, inculare il prossimo».
Con l’apertura dei procedimenti disciplinari nei confronti di Mariacristina Lani e Luca La Mantia, l’Ordine della Lombardia avrà ora il compito di verificare la violazione delle norme deontologiche che regolano la professione giornalistica, con particolare riferimento al divieto di discriminazione per ragioni di razza.
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