Dal comitato di redazione della Rai di Venezia a Giusi Nicolini. Le firme si moltiplicano
«Auspichiamo che il dibattito arrivi fino al prossimo congresso Usigrai, durante il quale ci si possa confrontare sulla possibilità di introdurre nella Carta dei doveri del giornalista, parte integrante del contratto, il testo della petizione che abbiamo sottoscritto», con queste parole il Comitato di redazione della sede Rai per il Veneto ribadisce la sua adesione a #nohatespeech. «Aderiamo – scriveva il Cdr dopo aver sottoscritto l’appello – perché come giornalisti del servizio pubblico ci sentiamo doppiamente impegnati nel dovere di contrastare la diffusione di messaggi di odio e discriminazione».
La campagna #nohatespeech, lanciata da Associazione Carta di Roma, European Federation of Journalists e Articolo 21 e da subito sostenuta da Fnsi, Ordine dei giornalisti e Usigrai, continua a raccogliere firme di organizzazioni, giornalisti e cittadini che chiedono ai media di prendere posizione nei confronti dei discorsi d’odio, impedendo la diffusione di messaggi che incitano alla violenza e alla discriminazione.
Nel panorama del servizio pubblico, a poche ore dal lancio dell’iniziativa anche il Tg2 aveva comunicato la sua adesione, presentando la campagna in uno speciale sui discorsi d’odio. La campagna è sostenuta anche da Giulia, la rete Giornaliste unite libere autonome e dall’Odg Veneto, mentre l’Associazione stampa veneta porterà la campagna nel suo prossimo direttivo con l’obiettivo di chiedere «a tutte le redazioni venete di impegnarsi e di non restare passive di fronte ai discorsi d’odio perché, come dice l’appello, per i giornalisti “è un dovere professionale confutare le affermazioni razziste, chiarire ai lettori e agli ascoltatori la loro falsità intrinseca”». Ci hanno comunicato la loro adesione anche le redazioni di Redattore Sociale e Bianco e nero, Pronews.it.
A supportare #nohatespeech Unhcr e Amnesty International Italia, insieme a Cospe, Asgi e Articolo 3 – Osservatorio sulle discriminazioni.
Non solo organizzazioni, giornalisti e cittadini hanno dimostrato il loro interesse: ad appoggiare la campagna anche il primo cittadino di Lampedusa, Giusi Nicolini e il Comune di Calcinaia, così come Milena Santerini, presidente dell’Alleanza parlamentare contro l’odio del Consiglio d’Europa. Mentre nel mondo dello spettacolo i primi a dire #nohatespeech sono stati Alessandro Gassman e Beppe Fiorello.
A livello europeo la campagna è stata sottoscritta e rilanciata da: European Youth Press, Association des journalistes professionels (Belgio), Deutsche Journalistes Verband, Romanian Federation of Journalists – MediaSind, El Sindicat de Periodistes de Catalunya/Sindicat de Professionals de la Comunicació (SPC), Centar za nove medije (Serbia).