Medici Senza Frontiere ha annunciato a Bruxelles che a livello mondiale non accetterà più, con effetto immediato, fondi da parte dell’Unione Europea e dei suoi stati membri: «Per mesi abbiamo denunciato la vergognosa risposta europea, concentrata sulla deterrenza invece che sulla necessità di fornire alle persone l’assistenza e la protezione di cui hanno bisogno – ha dichiarato Jerome Oberreit, segretario generale internazionale di Medici Senza Frontiere – L’accordo Ue-Turchia è un passo avanti in questa direzione e ha messo in pericolo il concetto stesso di rifugiato e la protezione che offre».
Tre mesi dopo l’entrata in vigore dell’accordo più di 8mila persone, tra cui centinaia di minori non accompagnati, sono bloccate sulle sole isole greche vivendo in campi sovraffollati e temendo un ritorno forzato in Turchia, prive di assistenza legale. Pochi giorni fa la Commissione europea ha presentato in 16 paesi tra Africa e Medio Oriente una nuova proposta che va nella stessa direzione. «Tutto ciò che l’Europa ha da offrire ai rifugiati è costringerli a restare nei paesi da cui cercano disperatamente di fuggire? Ancora una volta, l’obiettivo principale dell’Europa non è proteggere le persone, ma tenerle lontane nel modo più efficace», ha aggiunto Oberreit.
In seguito all’accordo Ue-Turchia Medici senza frontiere aveva già sospeso le attività all’interno dell’hotspot di Moria, Lesbo. Foto di Alessandro Penso
Secondo Medici senza frontiere l’accordo Ue-Turchia costituisce un precedente pericoloso, “perché lascia intendere che prendersi cura di chi è costretto ad abbandonare la propria casa è facoltativo e che ci si può comprare un’alternativa per non fornire asilo”. E cita il caso del governo keniota, che ha citato la politica europea sulla migrazione per giustificare la decisione di chiudere il più grande campo profughi del mondo, Dadaab.
«Non c’è nulla di lontanamente umanitario in queste politiche. Non possono diventare la norma e devono essere messe in discussione – ha concluso il segretario generale di Msn – Non prenderemo più finanziamenti da istituzioni e governi le cui politiche nuocciono così tanto alle persone. Chiediamo ai governi europei di rivedere le priorità: invece di massimizzare il numero di persone da respingere devono massimizzare il numero di quelle che accolgono e proteggono». Il 92% dei fondi globali di Medici senza frontiere proviene già da donazioni private (individui, fondazioni e imprese), quota che in Italia raggiunge già ora il 100%.
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