Dal 2007 al 2012 il numero di migranti economici che hanno scelto di risiedere in Italia è calato del 55%. Una riduzione drastica rilevata dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che dovrebbe ridimensionare l’immagine del fenomeno migratorio trasmessa dalle testate giornalistiche e diffusa nell’opinione pubblica.
È la Germania, invece, il paese membro dell’Ocse dove è stato registrato il maggiore aumento del flusso migratorio (+72%); lo stato tedesco risulta essere la meta europea preferita dai cittadini stranieri in cerca di condizioni di vita migliori. Il sistema legislativo teutonico, infatti, ha scelto di puntare sulle potenzialità del fenomeno migratorio e considera gli immigrati residenti una risorsa per lo sviluppo economico del paese.
Per approfondire la questione consigliamo la lettura di un articolo pubblicato su ilPost.it, in cui viene analizzata la situazione migratoria in Germania: «L’immigrazione selettiva della Germania».
La Germania risulta in cima alla classifica europea non solo per l’arrivo di migranti economici, ma anche per quanto riguarda il numero di richieste d’asilo ricevute; secondo l’Alto commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati solo nel 2013 ha registrato una crescita del 70% di domande per l’ottenimento della protezione internazionale rispetto all’anno precedente. Subito dopo la Germania troviamo Francia e Svezia; per rintracciare l’Italia occorre scendere al settimo posto. Considerando, invece, il rapporto tra numero di richiedenti asilo e popolazione, l’ordine viene stravolto: in Svezia, Malta e Austria l’incidenza è maggiore, mentre l’Italia non rientra tra i primi sette paesi. Maggiori dettagli sono disponibili in inglese sul sito di Mediendienst Integration.