La sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini e Sos Méditerranée hanno vinto il premio Félix Houphouët-Boigny dell’Unesco, che dal 1989 è assegnato a persone, organizzazioni e istituzioni che si sono distinte per promozione, ricerca, salvaguardia e mantenimento della pace.
La giuria, scrive l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, ha deciso di premiare “il loro lavoro per salvare le vite dei rifugiati e dei migranti e accoglierli con dignità”.
Giusi Nicolini è sindaca di Lampedusa dal 2012 e si è distinta “per la sua grande umanità e il suo impegno costante nella gestione della crisi dei rifugiati e della loro integrazione dopo l’arrivo di migliaia di rifugiati sulle coste di Lampedusa e altrove in Italia” si legge tra le motivazioni dell’Unesco. L’isola immersa nel Mediterraneo centrale è la porta d’ingresso in Europa per molti tra coloro che tentano di attraversare il mare alla ricerca di salvezza e sicurezza.
“Dedico il premio a Del Grande – ha commentato a Radio Rai1 Nicolini – Dedico questo premio a tutti coloro che il mare non sono riusciti ad attraversarlo perché ci sono rimasti dentro e in questo momento mi sento proprio di dedicarlo a Gabriele del Grande. Lui è stato il primo attraverso un sito a contare i morti nel Mediterraneo, quando ancora nessuno sapeva che si moriva nel Mediterraneo. Adesso è prigioniero in Turchia, pretendo che il governo del nostro paese riporti a casa presto Gabriele“.
Dall’inizio del suo mandato Nicolini ha lavorato per il sociale e per chiedere all’Europa una politica comune su asilo e immigrazione. Durante il conferimento del premio della pace a Barcellona nel 2016 ha dichiarato: “Siamo dalla parte giusta, quella dei diritti umani e della legge del mare”. Parlamentari europei e italiani, giornalisti internazionali e Papa Francesco sono alcune tra le persone che si sono recate sull’isola. A loro Nicolini ha mostrato come Lampedusa contribuisca a costruire la pace tra le due sponde del Mediterraneo, con azioni quotidiane da primo cittadino volte all’inclusione sociale e all’accoglienza.
L’abbraccio. @guardiacostiera pic.twitter.com/K9W2G8RpX9 — GiusiNicolini (@giusi_nicolini) 5 novembre 2016
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Significativa la scelta dell’Unesco di premiare Sos Méditerranée, un’associazione umanitaria italo-franco-tedesca indipendente il cui obiettivo è salvare migranti e rifugiati in pericolo di vita nel Mediterraneo centrale: in un momento in cui le organizzazioni non governative che operano nel Mare Nostrum sono attaccate da media e politici, l’Houphouët-Boigny ricorda l’importanza del loro impegno nel salvare vite.
645 persone sono sbarcate a Reggio di Calabria. più che mai il lavoro delle ONG è utile #Aquarius pic.twitter.com/K4bIo0Askj — SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) 28 marzo 2017
645 persone sono sbarcate a Reggio di Calabria. più che mai il lavoro delle ONG è utile #Aquarius pic.twitter.com/K4bIo0Askj
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Da quando ha iniziato le sue operazioni di salvataggio con la nave di soccorso Aquarius, nel febbraio 2016, l’organizzazione ha salvato oltre 11.000 vite.
“Se fossi in Libia ora, mi potresti comprare. Sarei il tuo schiavo”, dice un ragazzo soccorso da #Aquarius pic.twitter.com/MiPmMQ6QeC — SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) 7 aprile 2017
“Se fossi in Libia ora, mi potresti comprare. Sarei il tuo schiavo”, dice un ragazzo soccorso da #Aquarius pic.twitter.com/MiPmMQ6QeC
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