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Il premio Nobel per la Letteratura 2021 va allo scrittore Abdulrazak Gurnah “per la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti”, si legge nella motivazione pubblicata dall’Accademia di Svezia.
Nato 73 anni fa sull’isola di Zanzibar, al largo delle coste dell’Africa orientale, Gurna è un romanziere originario della Tanzania, ma residente nel Regno Unito, paese dove è arrivato da rifugiato alla fine degli anni Sessanta. Oltre ad essere stato professore di inglese al Postcolonial Literatures all’Università del Kent. Come studioso si è dedicato a ricerche sulla narrativa postcoloniale e alle questioni associate al colonialismo, specialmente per quanto riguarda l’Africa, i Caraibi e l’India.
La sua opera più famosa è Paradise, pubblicata nel 1994. Il romanzo narra la storia di Yusuf, un ragazzo nato in Tanzania all’inizio del Novecento. Venduto dal padre ad un mercante di schiavi arabo per ripagare un grosso debito, a storia del protagonista si sviluppa sullo sfondo dell’Africa coloniale alla vigilia della prima guerra mondiale. Altri suoi romanzi, come By The Sea (2001) e Desertion (2005), sono stati selezionati per il Booker Prize e il Los Angeles Times Book Award.
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