L’Osservatorio Tg, diretto da Alberto Baldazzi, ha oggi anticipato i primi risultati dell’analisi contenuta nell’Almanacco dei Tg 2014-2015 che esamina la stagione televisiva appena conclusa.
Particolare attenzione è dedicata ai temi sensibili: dalla rappresentazione dell’immigrazione e delle minoranze al modo in cui l’informazione televisiva italiana si pone rispetto al razzismo. D’altra parte è ampio lo spazio dedicato a questi argomenti dai media mainstream nella stagione 2014/2015, come nel caso degli sbarchi sulle coste italiane, che risulta essere tra i temi centrali “più trattati (e maltrattati)”.
L’arrivo di migranti e richiedenti asilo e il ruolo del sistema d’accoglienza hanno animato e continuano ad animare il dibattito politico che, proprio in televisione, è sfociato in quelle che l’Osservatorio Tg definisce “campagne viscerali”. Sono in particolare alcune testate della tv commerciale (Studio Aperto e Tg4), come rilevato dall’Osservatorio ad aver prodotto «vere e proprie campagne che identificano nel fenomeno dei profughi un pericolo per la sicurezza nazionale».
Al binomio migrante-clandestino, tornato a essere protagonista tra gli ultimi mesi del 2014 e i primi del 2015, si è andato via via sostituendo quello altrettanto scorretto del profugo-terrorista. Non ha mai smesso di essere centrale il dibattito intorno al costo per l’assistenza ai richiedenti asilo, contrapposto alla denuncia dell’assenza di politiche sociali per gli italiani in difficoltà. A seguire questa linea editoriale più di altri sono stati i tg Mediaset, mentre un approccio più bilanciato e orientato alla comprensione del fenomeno delle migrazioni forzate è stato quello della Rai e, in particolare, del Tg2. Nonostante l’atteggiamento diverso, tutte le testate sono state più o meno investite dalle campagne xenofobe promosse da alcuni esponenti politici.
Per quanto riguarda il tema dell’accoglienza molta attenzione, dallo scorso novembre, è stata data ai fatti emersi nell’ambito dell’inchiesta “Mafia Capitale“; solo ultimamente, invece, cominciano a essere raccontate dai tg e, più spesso, dai talk show del servizio pubblico e di La7 storie positive di accoglienza e solidarietà. Allo stesso modo nel mese di giugno, in corrispondenza dell’episodio che ha visto numerosi richiedenti asilo bloccati alla frontiera di Ventimiglia facendo emergere le contraddizioni del sistema d’asilo europeo, l’aggressività di alcune testate si è spostata verso l’Unione.
Negli ultimi mesi è cresciuto lo spazio riservato alla minoranza rom e sinta, spazio all’interno del quale, tuttavia, il tema è spesso trattato in chiave profondamente negativa. L’Osservatorio, in particolare, ha rilevato che nel mese di maggio il Tg4 ha proposto quasi ogni giorno un servizio dai toni forti e duri, promuovendo una vera e propria campagna d’odio che ha per bersaglio la popolazione romanì. Neppure l’inchiesta “Mafia Capitale” è riuscita, in questo caso, a far cambiare rotta ad alcune testate e le “ruspe” di Matteo Salvini hanno a lungo riecheggiato da un servizio all’altro.
Allo stesso modo neanche le presunte false interviste (leggi qui e qui) realizzate con l’obiettivo di mettere in cattiva luce la popolazione rom hanno smosso i media. Rete 4, nonostante abbia licenziato il giornalista autore di due servizi sotto accusa prendendone le distanze, continua, sia nei telegiornali che nelle finestre di approfondimento, a proporre servizi in cui la minoranza rom è raccontata in chiave negativa.
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