L’Europa è chiamata a invertire rotta garantendo protezione ai cittadini afghani. I segnali non sono incoraggianti.
Un ulteriore muro, quello polacco, si alza in Europa. Frontex ha sede proprio a Varsavia, ma questo non basta a risvegliare un’agenzia travolta dalle polemiche per i costi astronomici e per la mancanza di trasparenza.
Nel nuovo rapporto Onu sui campi di detenzione orrori e abusi anche sui bambini.
Il sistema informatico, al quale si accede con il link che ogni vaccinato riceve tramite sms o via mail, non riconosce l’Stp, ossia il codice per gli Stranieri Temporaneamente Presenti.
Parte il 3 settembre la campagna della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio che chiede alle candidate e ai candidati di fare proprio il vademecum per una comunicazione politica e pubblica libera dai discorsi d’odio.
La Corte di Giustizia dell’UE ha dichiarato illegittima l’esclusione dei cittadini stranieri privi di permesso di lungo periodo dal bonus bebè e dalla indennità di maternità per le madri disoccupate.
Il Consiglio Affari Interni dell’UE dedicato alla crisi in Afghanistan si conclude come l’ennesima occasione mancata di dare priorità a dignità e diritti, di scegliere la via della solidarietà nei confronti di scappa da guerra e persecuzione.
Il Consiglio straordinario Affari interni dell’Ue si chiude con un comunicato che mette d’accordo tutti. Su pressing di Austria, Lituania e Polonia scompare la parola solidarietà, i rifugiati afgani saranno aiutati “vicino” a casa loro, nei Paesi limitrofi.
Il progetto prevede l’ingresso in Italia con un visto per motivi di studio di 35 minori non accompagnati attualmente rifugiati in Niger.
Per il Presidente della Repubblica è “sconcertante” che tutti esprimano solidarietà nei confronti dei diritti degli afghani “che rimangono là” perché “questo non è all’altezza dell’Europa”.
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