In riferimento al secondo principio della Carta di Roma, si chiede a giornaliste/i e ai professionisti della comunicazione di tutelare l’identità e la privacy delle persone afghane di cui si riporta la notizia o nel corso di un’intervista.
Per anni l’UE ha fallito nella risposta ai bisogni di migliaia di bambini, adolescenti e famiglie in fuga, che nel disperato tentativo di attraversare i confini hanno incontrato respingimenti violenti e illegali.
Nonostante la crescita delle audience e del consumo di informazione, rilevato per tv e internet, i risultati economici sono fortemente negativi per tutti i mezzi di comunicazione.
L’invito del Commissario straordinario Figliuolo alle Regioni e alle Province autonome affinché favoriscano l’accesso alle vaccinazioni delle persone senza tessera sanitaria, codice fiscale o residenza, è una notizia che viene accolta “con soddisfazione” da parte dell’Unar.
UNHCR stima che il 90% dei 2,6 milioni di rifugiati afghani al di fuori del Paese viva nei vicini Iran e Pakistan. In confronto, circa 630.000 afghani hanno chiesto asilo nei paesi dell’UE negli ultimi 10 anni.
Un articolo di Simone Benazzo su Valigia Blu Il think tank svizzero Global Initiative Against Transnational Organized Crime ha pubblicato a maggio un report dedicato al traffico di persone, droghe e denaro nei Balcani occidentali, curato da Walter Kemp, Kristina Amerhauser e Ruggero Scaturro. Lo studio è stato uno dei primi a trattare in modo sistemico e diacronico le… Leggi tutto
Le democrazie occidentali devono volgere lo sguardo al proprio interno, alle proprie politiche in materia di frontiere, migrazioni e asilo, con speciale riguardo proprio alle donne.
La FNSI ha chiesto al governo italiano di valutare la possibilità di accogliere in Italia i giornalisti, e le loro famiglie, che sono stati punti di riferimento importanti per i giornalisti e i media italiani.
“Se vogliamo andare oltre il cordoglio, e vogliamo davvero rendere omaggio a chi ha dedicato la propria vita a salvare quella di altri, il modo migliore è un impegno di tutta l’informazione a raccontare e far conoscere il ruolo imprescindibile delle organizzazioni umanitarie nelle periferie del mondo”
Ad accogliere gli Al Aktaa ad Ancona è la Caritas diocesana grazie ai “Corridoi umanitari”, progetto in piedi dal 2016 che consente ai profughi di arrivare in Italia in modo sicuro e con i documenti in regola.
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