Pochi scatti, un volto, una storia, un momento del viaggio attraverso il Mediterraneo, l’accoglienza in Italia. Nessuna narrazione dei motivi della fuga oppure delle tappe del difficile percorso verso la salvezza. Solo immagini di padri, madri, bambini, uomini e donne come noi. Immagini che cercano un punto di vista diverso, uno sguardo capace di riconoscere la stessa umanità, che siano richiamo alla solidarietà.
Un giornale scritto dai rifugiati: ispirati dall’esperimento di Libération di qualche mese fa, le redazioni di Riforma – L’Eco e di Radio Beckwith hanno scelto di coinvolgere rifugiati e richiedenti asilo del territorio nella redazione del numero di giugno L’eco delle Valli Valdesi, supplemento del settimanale Riforma.
La sfida dei media nell’affrontare il terrorismo è cruciale, poiché vuol dire anche occuparsi degli argomenti correlati, dalle decisioni sulla vita degli ostaggi, all’abilità delle forze armate d’intervenire, fino alla sopravvivenza di un sistema politico.
Il racconto delle operazioni di ricerca e soccorso è stato protagonista nella rappresentazione dei flussi migratori, nel corso degli ultimi mesi. A rilevarlo è il rapporto di Osservatorio di Pavia, Associazione Carta di Roma e Cospe, “Navigare a vista – Il racconto delle operazioni di ricerca e soccorso di migranti nel Mediterraneo centrale”, presentato ieri presso l’Associazione Stampa Estera, a Roma. Se ne parla tanto, ma non sempre in modo accurato: non è rara, per esempio la sovrapposizione confusa dei diversi attori, civili e militari, attivi.
“In un momento in cui si parla sempre più spesso di intolleranza, non è certo il caso di rinunciare. Perché oggi più che mai, mentre in tutta Europa assistiamo a una maggiore chiusura nei confronti dell’altro, è importante ripensare al modo in cui dovremmo approcciarci alla questione delle migrazioni”. Così Elektra Kotsoni presenta su Vice la raccolta di articoli sui giovani rifugiati pubblicata ieri in 11 paesi europei, in 9 lingue.
Di operazioni di ricerca e soccorso i media parlano, e tanto: presenti nel 13% delle notizie sull’immigrazione nei principali quotidiani italiani e nel 18% dei servizi sull’immigrazione dei tg in prima serata e legate soprattutto al racconto di naufragi (39%) e azioni di salvataggio (22%). Ma come se ne parla?
Contenuti valutati in appena 10 secondi e una tendenza alla tolleranza: è quanto rilevato dall’inglese The Guardian in relazione alla moderazione nel social network Facebook. Le osservazioni fatte della testata sono state possibili grazie all’analisi di centinaia di documenti ottenuti dal quotidiano e prontamente soprannominati Facebook Files che sarebbero stati prodotti dall’azienda fondata da Mark Zuckerberg per fornire indicazioni ai moderatori su come valutare, e quindi stabilire se rimuovere o meno, contenuti violenti: hate speech, terrorismo, pornografia, razzismo, autolesionismo sono solo alcuni dei temi trattati dai manuali, dai grafici e dagli opuscoli esaminati.
Dal dodicesimo rapporto dell’Osservatorio romano sulle migrazioni alcuni grafici ci illustrano i dati più importanti relativi a cittadini stranieri con focus sulle città di Roma e Milano
Il 29 maggio alle 11.30 presso l’Associazione Stampa Estera (via dell’Umiltà 83/c, Roma) si terrà a presentazione del rapporto “Navigare a vista – Il racconto delle operazioni di ricerca e soccorso di migranti nel Mediterraneo centrale”, di Osservatorio di Pavia, Carta di Roma e Cospe.
Appuntamento il 25 maggio alle 16.30 all’Auditorium di Via Rieti a Roma con la presentazione della dodicesima edizione dell’Osservatorio romano sulle migrazioni a cura del centro studi e ricerche Idos, in collaborazione e con il supporto dell’Istituto di studi politici “S. Pio V”.
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