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Primo rapporto Carta di Roma: l’immigrazione in prima pagina

I media italiani come raccontano l’immigrazione? La fotografia della situazione nel primo rapporto Carta di Roma, «Notizie fuori dal ghetto»

Donne migranti, seconde generazioni, ruolo che l’immigrazione gioca nella cronaca: di questo si è discusso oggi, 16 dicembre, alla Camera dei Deputati, in occasione della presentazione del rapporto su media e immigrazione «Notizie fuori dal ghetto», curato dall’osservatorio dell’Associazione Carta di Roma.

La sensibilità verso il tema dell’immigrazione è aumentata, i giornalisti sono più informati, le testate nazionali prediligono un taglio sociale; lo sforzo fatto dai media negli ultimi mesi, secondo quanto è emerso nel corso del dibattito, a conferma dei dati del rapporto, è grande.

Ampio spazio è stato dato alla questione femminile: «Le donne migranti, emblema di forza e coraggio, devono emergere allo stesso modo anche nella sfera mediatica», questo lo spunto di riflessione con cui Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati ha aperto l’incontro. Donne immigrate che, secondo la redattrice de La Stampa, Francesca Paci, pagano una sottorappresentazione generalizzata del mondo femminile.  Donne immigrate che, non senza fatica, hanno avuto gran peso nella rivendicazione, da parte delle seconde generazioni, di un ruolo da protagoniste. «Siamo felici, oggi, di apparire nei pezzi come parte integrante della società, ma non è sufficiente lo spazio mediatico – ha osservato Lucia Ghebreghiorges, Rete G2 – le seconde generazioni devono conquistare diritti civili e politici. È fondamentale che i giornalisti si specializzino sempre di più sul tema dell’immigrazione e che approfondiscano ogni storia, per staccarsi dagli stereotipi». Ribka Sibathu reclama invece una maggiore presenza e integrazione sul piano culturale: «Molti non lo vedono ancora come un investimento, ma lo è. Ognuno di noi può avere molto da dare, culturalmente, a questo paese, contribuendo così alla sua crescita».

Il mondo mediatico, però, ha ancora molta strada da fare: permane, per esempio, soprattutto nelle redazioni locali, la tendenza a parlare di immigrazione solo sotto la lente della cronaca nera. Anche la nazionalità, nelle colonne della cronaca, continua, spesso, a connotare le notizie. Paolo Conti, giornalista del Corriere della Sera, ammonisce tuttavia dal fare semplici generalizzazioni, ricordando il lavoro delle testate che si impegnano nel rispettare il codice deontologico per offrire un’informazione corretta e pulita.

«I difetti del giornalismo, quando il tema è l’immigrazione – conclude il presidente dell’Associazione Carta di Roma, Giovanni Maria Bellu – sono uno strumento per individuare i problemi generali del giornalismo, esattamente come un organismo fragile svela l’insalubrità dell’aria di un ambiente».

Scarica il rapporto qui.

Anna Meli

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