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L’Odg Lombardia apre procedimento disciplinare su Mario Giordano

Aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Mario Giordano

A cura di Associazione 21 luglio

L’Ordine dei Giornalisti della Lombardia ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Mario Giordano, attuale direttore del TG 4, in merito a un suo articolo dal titolo “Essere rom è una giustificazione per uccidere” pubblicato sul quotidiano Libero il 17 maggio 2013.

La decisione giunge in seguito a un esposto presentato all’ordine lombardo da Associazione 21 luglio e Naga, secondo le quali, nell’articolo, l’autore si è discostato dall’obbligo deontologico di attenersi alla verità accertata dei fatti, pubblicando congetture di carattere discriminatorio fondate su base etnica.

L’articolo di Giordano fa riferimento alla sentenza di primo grado pronunciata nei confronti di Remi Nicolic, il ragazzo rom minorenne accusato dell’omicidio volontario del vigile urbano Nicolò Savarino, nel gennaio 2012. In quella sede, i giudici stabilirono la condanna a 15 anni per il ragazzo, che durante il fatto era alla guida di un Suv, concedendogli le attenuanti generiche.

Così, su Libero, l’editorialista Mario Giordano commentava l’accaduto: «Sei uno sbandato? Attenuante generica. Vivi in una famiglia di ladri? Attenuante generica. Rubi? Attenuante generica. L’unica scuola che conosci è quella del crimine? Attenuante generica. Il Tribunale di Milano ci ha finalmente chiarito la sua visione del mondo: il delinquentello che vive ai margini della società va capito e aiutato, il cittadino normale che ogni mattina timbra il cartellino e lavora tutto il giorno, senza rubare, per dire, nemmeno un portafogli, al contrario va trattato con la massima severità».

«Attenuanti generiche per il rom che ha ucciso il vigile, attenuanti generiche per i ladri, i banditi, gli spacciatori, quelli che vivono nei campi nomadi, quelli che sopravvivono d’espedienti. Attenuanti generiche per tutti i delinquenti», proseguiva Giordano nel suo articolo.

 

Secondo Associazione 21 luglio e Naga, dalle parole del giornalista sembra che i giudici abbiano concesso le attenuanti generiche non perché il ragazzo era minorenne e non aveva precedenti penali rilevanti, ma perché rom e quindi delinquente.

L’articolo, inoltre, trasmette un’immagine criminosa di un intero gruppo di persone ed è lesiva della dignità delle persone rom nel loro insieme, sostengono le due associazioni. L’autore del pezzo, che non ha risparmiato l’uso di termini dispregiativi verso i rom, ha infine dato ampio spazio a dichiarazioni di carattere congetturale e generalizzante, senza evidenziarle come pure e semplici supposizioni, contribuendo così a diffondere allarme sociale e incitare all’odio e alla discriminazione.

Con l’apertura del procedimento disciplinare nei confronti di Giordano, in seguito all’esposto di Associazione 21 luglio e Naga, il Consiglio di disciplina territoriale dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia dovrà ora verificare le violazioni delle norme deontologiche relative alla professione giornalistica da parte dell’ex editorialista di Libero, con particolare riguardo al dovere di non discriminare per ragioni di razza e di fare riferimento all’etnia solo in caso di rilevante interesse pubblico e a condizione che non sia né discriminatorio né ingiurioso.

 

Per l’articolo originale cliccare qui.

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