di Paola Barretta
“Nascosti in piena vista” – il rapporto sugli arrivi e sulla accoglienza dei minori stranieri non accompagnati – è uno strumento indispensabile per comprendere le condizioni del viaggio (attra)verso l’Europa di bambini e ragazzi: un percorso fatto di incontri, di immagini e di testimonianze per comprendere l’arrivo e l’accoglienza di bambini e ragazzi che giungono in Europa senza una figura genitoriale o parentale di riferimento. Un racconto commovente che ricostruisce le vicende di bambine e bambini di nazionalità differenti, arrivati con percorsi diversi e accolti in regioni e contesti ancora diversi. Ci sono fratelli separati all’arrivo in Italia, divisi per settimane e finalmente ricongiunti; ci sono ragazzini che aspettano per giorni e giorni per sapere cosa accadrà e dove saranno accolti “sappiamo che non corriamo pericoli ma l’attesa ci sfinisce”; adolescenti il cui futuro dipenderà da dove saranno accolti; e ancora giovani che sperano di potersi ricongiungere con i genitori.
Come scrive Daniele Biella, giornalista che ha curato il rapporto, “103.842. Centotremilaottocentoquarantadue. Tanti quanti la popolazione della città di Novara, per fare un paragone. Sono i Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), gli adolescenti e preadolescenti sbarcati da soli in Italia, negli ultimi dieci anni, ovvero dal 1° gennaio 2013 a fine novembre 2022. Non un’invasione, quindi, ma una realtà costante negli anni di cui tenere conto quando si programmano le politiche. Sono ragazzi e ragazze arrivati sulle nostre coste con indelebili segni di una Patria da cui sono fuggiti e con i sogni di un nuovo luogo dove avere un futuro diverso, migliore. Tra frontiere violente, rapimenti e disprezzo, ma anche determinazione, speranza e tenacia. Storie che riempiono l’anima e che, una volta ascoltate, rimangono appiccicate addosso. Chiedendo senza tregua di essere raccontate, interpretate, il più possibile capite”.
Il gruppo di lavoro di Save the Children, nei tre mesi estivi del 2022 – il periodo dell’anno con più arrivi via mare – ha percorso a ritroso il viaggio migratorio spesso forza to dei minori non accompagnati: nei luoghi di arrivo in Italia, nei centri di prima accoglienza e per le strade delle città; dalla Calabria, alla Sicilia fino all’isola di Lampedusa. Un percorso speculare a quello compiuto pochi mesi prima sulla Frontiera a Nord, seguendo le rotte dei ragazzi soli tra le doline triestine del Carso, le montagne della Val di Susa e gli stretti passaggi frontalieri di Ventimiglia.
Nelle conclusioni, si auspica un superamento dell’idea di accoglienza come “emergenzialità e precarietà”, proprio per favorire dei percorsi di riconoscimento e di realizzazione. “Non serve scomodare la teoria della relatività per comprendere come sei mesi di vita, per esempio, possano rappresentare un tempo brevissimo per un adulto con una vita stabile e – allo stesso tempo – un periodo interminabile per un adolescente con tanti progetti per il futuro”.
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