Non avviene di rado, purtroppo, che storie i cui protagonisti principali sono scuole e crocifissi vengano strumentalizzate per parlare di “scontro di civiltà”. Da una parte ci sono i politici, che ne approfittano per fare campagna elettorale e dall’altra alcuni media, che pubblicano alcune storie senza condurre le opportune verifiche solo per guadagnare click e generare traffico sul proprio sito.
Non è diverso quanto sta avvenendo con l’episodio che coinvolge un istituto scolastico del comune lombardo di Rozzano, nel Milanese. Il preside è stato accusato di aver cancellato la festa di Natale per rispetto nei confronti dei vari alunni della scuola non cristiani secondo quanto sostenuto da un gruppo di genitori scontenti della scelta (questa, almeno, sembra essere la fonte da cui ha avuto origine la notizia).
Ai soliti noti (politici) non sembra vero: iniziano a diffondere la storia preparandosi a protestare contro l’iniziativa del preside anti-Natale. E i media non sono da meno: pubblicano la notizia, raccolgono le reazioni a favore e quelle contro, ricamano sulla vicenda. «Concerto di Natale cancellato e crocifisso rimosso – leggiamo, per esempio, sul quotidiano Il Giorno – I vertici dell’Istituto comprensivo Garofani di Rozzano (scuole dell’infanzia, primaria e secondaria in via Garofani e in via Milano), alle porte di Milano, hanno deciso di applicare una linea rigorosamente improntata alla laicità in occasione dei festeggiamenti natalizi che cadono dopo la strage terroristica di Parigi».
La situazione ormai è sfuggita al controllo: intervengono persino il sottosegretario all’Istruzione come pure Matteo Renzi, per commentare i presunti fatti.
Il 28 novembre il dirigente scolastico, Marco Parma, pubblica una lettera sul sito web dell’istituto in cui annuncia l’intenzione di dimettersi e sottolinea che «la bufera mediatica che si è sollevata si basa su notizie in parte distorte e in parte infondate».
La verità, appare, leggendo le parole del preside, molto distante da quanto raccontato fino a quel momento: innanzitutto il preside non ha mai rimosso i crocifissi dalla scuola in questione – come non ha mai fatto nel resto della sua carriera – «per un motivo molto semplice: non c’erano»; inoltre non è stata rimandata né cancellata alcuna iniziativa natalizia, al contrario si terranno come da programma un concerto il 17 dicembre con i ragazzi della secondaria e uno il 21 gennaio coi bambini della primaria, così come gli altri momenti di celebrazione pre-natalizi. «L’unico diniego che ho opposto – spiega Marco Parma – riguarda la richiesta di due mamme che avrebbero voluto entrare a scuola nell’intervallo mensa per insegnare canti religiosi ai bambini cristiani: cosa che continuo a considerare inopportuna». Da qui, dunque, l’equivoco che ha portato alla diffusione della falsa notizia e ai disordini che ne sono conseguiti.
A ribadire questa versione sono anche i genitori di alunni e studenti, che hanno deciso di manifestare solidarietà al dirigente scolastico: «Siamo amareggiati. Quello che è accaduto non ha niente a che vedere con la realtà. Le feste così come programmate a settembre avranno luogo, con in più la Festa d’inverno programmata dalla fondazione Undici note, che avverrà il 21 gennaio. Non è stato tolto niente, è stato aggiunto». I genitori, dopo aver elencato le iniziative in programma, concludono dicendo che «qualsiasi altro tipo di strumentalizzazione non deve coinvolgere la scuola».
Per fare ulteriore chiarezza, proponiamo la ricostruzione di Valigia Blu:
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