Ennesima bufera mediatica basata su «notizie in parte distorte e in parte infondate»
Non avviene di rado, purtroppo, che storie i cui protagonisti principali sono scuole e crocifissi vengano strumentalizzate per parlare di “scontro di civiltà”. Da una parte ci sono i politici, che ne approfittano per fare campagna elettorale e dall’altra alcuni media, che pubblicano alcune storie senza condurre le opportune verifiche solo per guadagnare click e generare traffico sul proprio sito.
Non è diverso quanto sta avvenendo con l’episodio che coinvolge un istituto scolastico del comune lombardo di Rozzano, nel Milanese. Il preside è stato accusato di aver cancellato la festa di Natale per rispetto nei confronti dei vari alunni della scuola non cristiani secondo quanto sostenuto da un gruppo di genitori scontenti della scelta (questa, almeno, sembra essere la fonte da cui ha avuto origine la notizia).
La situazione ormai è sfuggita al controllo: intervengono persino il sottosegretario all’Istruzione come pure Matteo Renzi, per commentare i presunti fatti.
Il 28 novembre il dirigente scolastico, Marco Parma, pubblica una lettera sul sito web dell’istituto in cui annuncia l’intenzione di dimettersi e sottolinea che «la bufera mediatica che si è sollevata si basa su notizie in parte distorte e in parte infondate».
La verità, appare, leggendo le parole del preside, molto distante da quanto raccontato fino a quel momento: innanzitutto il preside non ha mai rimosso i crocifissi dalla scuola in questione – come non ha mai fatto nel resto della sua carriera – «per un motivo molto semplice: non c’erano»; inoltre non è stata rimandata né cancellata alcuna iniziativa natalizia, al contrario si terranno come da programma un concerto il 17 dicembre con i ragazzi della secondaria e uno il 21 gennaio coi bambini della primaria, così come gli altri momenti di celebrazione pre-natalizi. «L’unico diniego che ho opposto – spiega Marco Parma – riguarda la richiesta di due mamme che avrebbero voluto entrare a scuola nell’intervallo mensa per insegnare canti religiosi ai bambini cristiani: cosa che continuo a considerare inopportuna». Da qui, dunque, l’equivoco che ha portato alla diffusione della falsa notizia e ai disordini che ne sono conseguiti.
A ribadire questa versione sono anche i genitori di alunni e studenti, che hanno deciso di manifestare solidarietà al dirigente scolastico: «Siamo amareggiati. Quello che è accaduto non ha niente a che vedere con la realtà. Le feste così come programmate a settembre avranno luogo, con in più la Festa d’inverno programmata dalla fondazione Undici note, che avverrà il 21 gennaio. Non è stato tolto niente, è stato aggiunto». I genitori, dopo aver elencato le iniziative in programma, concludono dicendo che «qualsiasi altro tipo di strumentalizzazione non deve coinvolgere la scuola».
Per fare ulteriore chiarezza, proponiamo la ricostruzione di Valigia Blu:
- Il 27 novembre il Giorno fa uscire la notizia che all’Istituto Comprensivo Garofani di Rozzano il Dirigente Scolastico Marco Parma avrebbe annullato la festa di Natale. A essere annullato, o meglio posticipato al 21 gennaio, si legge nell’articolo, sarebbe stato il concerto denominato gli anni precedenti “Festa di Natale”. Qui il link alla notizia: goo.gl/9gecWj
- Il giorno dopo, 28 novembre, il sindaco di Rozzano Barbara Agogliati interviene chiedendo al dirigente di “ripristinare” la festa e il comportamento del dirigente viene segnalato all’Ufficio Scolastico Regionale, che si muove per verificare i fatti. Qui il link alla dichiarazione: goo.gl/G3AzXu
- La vicenda intanto monta. Media e partiti si lanciano su una notizia di cronaca locale, trasformando la vicenda del concerto natalizio in uno scontro di civiltà.
- Tg e trasmissioni televisive rilanciano la notizia nella sua versione distorta.
- Michele Serra, nella sua “amaca” parla di un “test di civiltà” che le comunità islamiche dovrebbero superare: “è un test quello della tolleranza, che spetta alla comunità superare, non al resto della società italiana facilitare. Se un musulmano è ospite in casa mia non gli offro vino e carne di maiale; ma certo non nascondo le bottiglie e i salami. Come posso rispettarlo, se non ho rispetto per me stesso”.
- Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione, interviene sulla sua pagina Facebook definendo “miope” la decisione della scuola: «presa da chi ancora confonde l’inclusione con il quieto vivere». Qui il link alla dichiarazione: goo.gl/vp6leq
- Il presidente del Consiglio Matteo Renzi commenta «il Natale è molto più importante di un preside in cerca di provocazioni. Se pensava di favorire integrazioni e convivenza in questo modo, mi pare abbia sbagliato di grosso». Qui il link alla dichiarazione: goo.gl/olzDsQ
- Anche Matteo Salvini è intervenuto: “Cancellare le tradizioni è un favore ai terroristi” aggiungendo che “facciamo ridere l’isis”. Qui il link alla dichiarazione: goo.gl/O1ZBVK
- I genitori della scuola decidono di organizzare una manifestazione di solidarietà nei confronti di Marco Parma. Qui il link alla notizia goo.gl/sf5sUx e questo quello al video goo.gl/2sT28z.
- In serata Marco Parma pubblica sul sito della scuola una lettera di dimissioni in cui ricostruisce la vicenda di cui è stato protagonista e spiega che: nessuna festa di Natale è stata annullata o rinviata. Quello che è successo, spiega, è che l’unico diniego posto «riguarda la richiesta di due mamme che avrebbero voluto entrare a scuola nell’intervallo mensa per insegnare canti religiosi ai bambini cristiani: cosa che continuo a considerare inopportuna». Di nuovo il link alla lettera: goo.gl/8xJJdE
- In un’intervista al Corriere il preside racconta anche che la decisione è dettata dal fatto che la sua è una scuola multietnica e che alcuni bambini avrebbero potuto sentirsi esclusi. Professori della scuola insieme ai genitori, durante la manifestazione di solidarietà al preside Marco Parma, confermano la versione del dirigente scolastico e specificano: «che non era stato annullato nulla, bensì aggiunto».