Dirty messages è il nome del progetto artistico di Thaer Maarouf, siriano, che ha deciso di raccogliere le scarpe di donne, uomini e bambini che hanno attraversato il mare, il cemento e la sabbia. Dodici rifugiati siriani hanno dato queste scarpe che sono state spedite da Maarouf a nove leader mondiali e a tre indirizzi casuali tra Europa e Medio Oriente. A questi indirizzi random è stata aggiunta la richiesta di rispedire il pacco, facendo in qualche modo viaggiare le scarpe attraverso il mondo.
L’artista ha perciò mandato le scarpe come “simbolica rappresentazione della destinazione personale dei rifugiati, che poi si sono fermati in altri punti del loro lungo viaggio, prima di arrivare dove avrebbero voluto” si legge nella presentazione del progetto sul sito dedicato.
Nel pacco spedito oltre alle scarpe c’è una lettera che spiega l’idea con un qr code al video che racconta il progetto. Tra i nove leader ai quali sono state spedite le scarpe, ci sono, tra gli altri, il presidente degli Stati Uniti, il primo ministro del Regno Unito, il presidente della Repubblica italiana e quello della Repubblica francese, il presidente della Repubblica araba d’Egitto e il presidente del governo spagnolo.
Le scarpe sono state spedite da Vienna il 23 luglio e sul sito del progetto Maarouf ha dedicato una sezione alle risposte arrivate. Sino ad ora quella della Spagna è stata una lettera in cui vengono forniti i dettagli della loro assistenza ai rifugiati e dei piani futuri. Il governo britannico invece ha rispedito il pacco indietro, rifiutando la consegna.
Tra gli obiettivi del progetto c’è quello di indurre ad una riflessione sulla migrazione, sullo spostamento, possibile per delle scarpe, ma non per chi le portava.
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