La testata online Sieve Notizie ha ribadito le proprie ragioni per l’omissione della nazionalità quando si riporta una notizia. Il chiarimento in un articolo che riportiamo di seguito.
Di Roberto Tatulli, direttore responsabile di Sieve notizie
Pubblicato il 9 aprile 2016
PONTASSIEVE – A chi ci chiede la nazionalità ed origine di chi commette reati, o ci accusa di ometterla perché siamo buonisti con gli “stranieri”, rispondiamo che no, non vogliamo e non possiamo – per deontologia – diffondere questa informazione, a patto che non sia indispensabile per capire il fatto e, vi assicuro, che nel 90% dei casi non lo è.
La testata che dirigo ha deciso di rispettare, condividendole, alcune raccomandazioni deontologiche – come indicato da FNSI, Unar, ODG, e UNHCR – preferendo non citare l’origine etnica, religiosa o la nazionalità di persone arrestate o colpevoli di reati, eliminando enfasi, toni e registri sensazionalistici poiché “tali informazioni non dovrebbero essere utilizzate per qualificare i protagonisti se non sono rilevanti e pertinenti per la comprensione della notizia“.
Non si tratta di buonismo, ma – oltre al rispetto di una regola che la categoria si è autoimposta – di comprendere le conseguenze che la diffusione di queste informazioni, a nostro parere irrilevanti, può alimentare. Creando – come ormai è palese – un clima di pregiudizi specifici su nazionalità su cui poi si tende a diffidare sempre e comunque.
Una presa di posizione scomoda e impopolare – tutta a nostro svantaggio – perché questa testata, non supportata da scaltri editori e esigenti inserzionisti – ma autofinanziata e basata sull’impegno volontario gratuito – vive sul web e, nonostante questo, diffida dal ritenere come metro di giudizio del proprio successo la quantità di click, le condivisioni e i “mi piace” su facebook che, in casi di cronaca, aumentano a dismisura.
Nei suoi cinque anni di attività, Sieve Notizie ha rifiutato di allinearsi e accodarsi a molti altri giornali, radio, tv o portali internet che hanno deciso – spesso al limite della deontologia – di adottare linee editoriali diverse. Il nostro mondo è il web ma men che meno proveremo ad imitare l’enfasi dei titoli dei siti di bufale (Veri attrattori di click, convidisioni e “Mi piace”).
Davanti a fatti di cronaca, che sfociano spesso in commenti che vertono su una legittima richiesta di giustizia, sappiamo di dover rispettare delle regole e, consci della grande responsabilità, non vogliamo violarle anche se il mercato ci tenta.
Rinunciamo volontariamente a tuffarci in questo mercato – enormemente redditizio – e, dopo i recenti fatti di cronaca locale, abbiamo ritenuto opportuno spiegare ai lettori, in modo chiaro e trasparente i motivi della nostra scelta.
L’articolo originale è consultabile qui
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