Sono 555 i delitti di odio monitorati in Italia, solo nel 2015, dall’Office for Democratic Institutions and Human Rights. Di questi, la larga maggioranza ha i connotati della violenza xenofoba. Altri 101 sono gli episodi denunciati nello stesso periodo dalla società civile: più della metà a sfondo razzista. Su questo esperti e studenti si confronteranno all’Università La Sapienza di Roma il 29 novembre, in occasione della conferenza aperta al pubblico “Dagli Stati Uniti all’Europa: il razzismo che divide”, organizzata da Lunaria.
Il contesto italiano dà conto di una situazione diffusa purtroppo a livello internazionale. L’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, a seguito di una campagna elettorale che ha fatto ampio ricorso ad argomentazioni nazionaliste, razziste e sessiste, ci parla di uno scenario in cui la diffusione e la legittimazione dei discorsi di odio, di espressioni stigmatizzanti e di atteggiamenti discriminatori appare sempre più forte e condivisa. Dalle parole di Trump alle posizioni assunte dal presidente ungherese Viktor Orban, dai muri costruiti in ogni angolo dell’Europa alle barricate di Gorino, all’omicidio razzista di Fermo, il quadro che emerge è quello di una società divisa e di politiche istituzionali che con il loro rifiuto legittimano violenze sempre più gravi nei confronti di minoranze, migranti e rifugiati.
L’inversione di questa tendenza richiede un impegno specifico e trasversale di tutti i soggetti sociali: dalle associazioni alle istituzioni, dai media – tradizionali e on line – ai singoli cittadini. Per questo l’incontro vuole fornire un momento di riflessione aperta e approfondita sulla tematica: un’analisi collettiva e condivisa della situazione attuale, passaggio necessario per individuare gli strumenti per affrontarla.
L’incontro si terrà dalle 16 alle 19 presso la facoltà di Lettere (aula C). Di seguito il programma:
Coordina: Serena Chiodo, Referente area migrazioni e lotta al razzismo di Lunaria.
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