La conferenza di Ginevra si conclude con l’offerta di nuovi posti nell’ambito dei programmi di reinsediamento per i rifugiati siriani
Di Unhcr
Una conferenza internazionale sulla difficile situazione dei rifugiati siriani si è conclusa oggi a Ginevra con nuove offerte di posti per programmi di reinsediamento e per altre forme di ammissione umanitaria da parte degli stati. Durante la conferenza sono state evidenziate le sfide da affrontare nei prossimi tre anni per ridurre la differenza tra il numero di posti che i paesi sono disposti ad offrire per i rifugiati siriani e il numero di posti che l’Unhcr ritiene sia urgentemente necessario.
Nelle sue osservazioni di chiusura, l’Alto commissario per i Rifugiati Filippo Grandi ha dichiarato che la conferenza ha raggiunto «un chiaro riconoscimento del bisogno di solidarietà e condivisione della responsabilità nei confronti dei rifugiati», tuttavia ha anche ricordato ai delegati che il più ampio contesto di migrazioni forzate a livello globale pone immense sfide a venire, incluso trovare una soluzione politica per la Siria, e affrontare i costanti sfollamenti e flussi secondari di altri conflitti.
«Non mi faccio illusioni: stiamo facendo queste richieste in un momento molto difficile, e in un contesto preoccupante», ha dichiarato. «La solidarietà richiesta è di tipo globale. Lo sforzo collettivo di molti stati, e molti attori all’interno degli stati stessi, è essenziale».
Complessivamente, ha continuato, mercoledì si sono registrati progressi in sei aree:
- Insieme, gli stati hanno preso impegno per un modesto aumento dei posti a disposizione per programmi di reinsediamento e ammissione umanitaria, portando ad un totale di circa 185.000 posti disponibili. Molti paesi hanno offerto di aumentare significativamente i loro programmi di reinsediamento globale più avanti quest’anno e negli anni successivi. Inoltre, l’Unione europea ha preso l’impegno di reinsediare ulteriori rifugiati provenienti dalla Turchia.
- Numerosi stati hanno affermato il loro impegno verso il ricongiungimento familiare, inclusa la disponibilità a rendere più facili le procedure.
- Diversi paesi dell’America Latina ed europei hanno annunciato nuovi programmi di visti umanitari o l’ampliamento di quelli esistenti.
- Tredici stati hanno confermato borse di studio e visti per studenti rivolti ai rifugiati siriani.
- Diversi stati hanno menzionato l’accelerazione delle procedure di ammissione per i rifugiati attraverso la rimozione o la semplificazione delle barriere amministrative.
- Impegni finanziari significativi in favore dei programmi di reinsediamento dell’Unhcr sono arrivati da parte di due paesi. Diversi paesi che già offrono programmi di reinsediamento si sono resi disponibili a condividere le proprie competenze con i paesi che avvieranno programmi di reinsediamento.
L’Unhcr stima che almeno il 10% dei 4.8 milioni di rifugiati nei paesi limitrofi alla Siria avranno bisogno di reinsediamento o altro aiuto di tipo umanitario per spostarsi altrove in sicurezza prima della fine del 2018. Questo numero include quelle persone considerate acutamente vulnerabili, come i sopravvissuti alla tortura, rifugiati in gravi condizioni mediche o donne lasciate sole con più bambini di cui prendersi cura e senza sostegno familiare.
La Conferenza di mercoledì ha anche esplorato misure che vadano ad integrare gli esistenti programmi di reinsediamento e ammissione umanitaria, come visti umanitari, sponsorizzazioni private, ricongiungimenti familiari, borse di studio, evacuazioni mediche e programmi di lavoro –anche attraverso il coinvolgimento del settore privato. Questi meccanismi sono complementari agli esistenti programmi di reinsediamento e servono ad assicurare che alcune quote siano ancora disponibili per i rifugiati in condizioni di bisogno in altre parti del mondo.
La conferenza, presieduta dall’Unhcr, rappresenta uno di una serie di eventi chiave previsti nel 2016 per affrontare la situazione dei rifugiati siriani. Segue la conferenza di Londra sulla Siria di febbraio dedicata alla dimensione finanziaria di questa sfida umanitaria, con oltre 13.5 milioni di persone in condizione di bisogno all’interno della Siria, 4.8 milioni di rifugiati nella regione, in aggiunta ai bisogni delle comunità nei paesi ospitanti. La conferenza arriva anche in previsione del summit sui rifugiati che si terrà in occasione della riunione dell’assemblea generale a settembre.