La serata conclusiva di stasera vedrà la premiazione dei film vincitori della 20esima edizione del festival, ecco una selezione di alcuni dei lavori in concorso basati sul tema delle migrazioni
In questi giorni a Trento si è svolto il Religion today filmfestival, che nella sua 20° edizione dal titolo “Venti anni che hanno cambiato il mondo” si farà portavoce di tematiche come il ritorno della religione nello spazio pubblico, le migrazioni, la violenza, i conflitti, l’impegno di pace e il dialogo tra fedi e culture. Il festival ha portato a Trento e in appendici fuori provincia, 41 film da 28 paesi del mondo, con la partecipazione di diversi ospiti nazionali e internazionali. Gli incontri hanno dato spunto ad analisi e scambi sui grandi temi di ieri e di oggi attraverso retrospettive, conferenze, attività per le scuole ed eventi speciali.
Il Religion today filmfestival è stata un’occasione di confronto tra culture e appartenenze religiose diverse: «sono arrivati a Trento – racconta Katia Malatesta, direttrice artistica del Festival – e siedono agli stessi tavoli ebrei ultraortodossi e sciiti iraniani, palestinesi e israeliani, afghani e curdi, tutti accomunati dalla volontà di raccontare storie e di condividerle».
Stasera saranno annunciati e premiati i film vincitori, nella sezione lungo e cortometraggio, di seguito una selezione dei film in concorso dedicati al tema delle migrazioni.
Il potere dell’oro rosso. Sotto il sole della Puglia, l’incontro scontro tra un burbero contadino pugliese e un giovane bracciante africano, entrambi alle prese con la coltivazione dei pomodori.
Film sulle dinamiche del dopo conflitto, “Circles” restituisce tra l’altro una nuova sinergia con Osservatorio Balcani Caucaso sulla sfida della convivenza e le dinamiche post-conflitto evocate dal film “Circles” (Krugovi) del regista serbo Srdjan Golubović. Il film verrà presentato dalla direttrice di Osservatorio Balcani Caucaso Luisa Chiodi. Krugovi racconta la storia di Srdjan Aleksić, riservista serbo morto a Trebinje nel 1993 difendendo i suoi amici bosniaco-musulmani dalla violenza dei serbo-bosniaci. La pellicola, ambientata 12 anni dopo, si interroga sulle conseguenze di un atto eroico sulle vite di amici e parenti del protagonista e il desiderio di vederla crescere in armonia in un mondo complesso e in perenne mutazione.
Nour, film libanese incentrato sulla quindicenne Nour, costretta a sposare Maurice, uomo molto più grande di lei che disprezza. Da quel momento, le sue spensierate giornate estive si trasformano in una prigionia claustrofobica tra le mura e le faccende di casa. La storia di un’infanzia perduta e di sogni infranti. Una commovente riflessione sulle spose bambine.
Zaineb, una bambina di 9 anni, desidera partecipare alla recita di Natale organizzata dalla sua scuola, ma per riuscirci deve ottenere il consenso dei suoi genitori, divisi tra i valori tradizionali della loro comunità magrebina. La storia de “L’albero della piazza“