Tra le iniziative della giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione una mostra interattiva per raccontare le storie dei bambini in viaggio, di quelli che sono arrivati a destinazione e di quelli che non ce l’hanno fatta
In occasione della commemorazione del 3 ottobre 2013, l’Associazione museo migrante, Unicef e Studio azzurro, inaugurano oggi alla Camera dei Deputati, sala della Regina, il primo nucleo di una mostra sui bambini migranti “Bambini, storie di viaggio e di speranza”, naturale evoluzione del museo della fiducia e del dialogo per il Mediterraneo inaugurato lo scorso anno a Lampedusa assieme alla Rai, media partner anche in questa occasione. Con il contributo di Auxilium.
L’evento verrà aperto alle ore 11 del 3 ottobre dal saluto della Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini presso la Sala della Regina a Montecitorio. Partecipano il presidente di Unicef Giacomo Guerrera, Filomena Albano, garante per l’infanzia e l’adolescenza, Valerio Cataldi giornalista Rai e MuMI. Segue un reading musicale di storie di bambini migranti, con i violini di Alaa Arsheed e Dania Alkabir, musicisti siriani e la chitarra di Isaac de Martin che accompagneranno le letture di Roberto Herlitzka, Caterina Guzzanti, Galatea Ranzi, Andrea Iacomini, Giusi Nicolini.
Sono storie vere di bambini incontrati sui confini d’Europa scritte da Francesca Mannocchi e Valerio Cataldi. Modera Geppi Cucciari.
Il 3 ottobre 2013, il senso di una data e il ruolo del ricordo
Il 3 ottobre del 2013 ricorre l’anniversario del naufragio di Lampedusa, tragedia in cui morirono 366 persone, per lo più di origine eritrea. È una delle catastrofi marittime avvenute nel Mediterraneo centrale più gravi della storia recente. Tre anni dopo il Senato approva l’istituzione di una giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione allo scopo di “sensibilizzare l’opinione pubblica alla solidarietà civile solidarietà civile nei confronti dei migranti, al rispetto della dignità umana e del valore della vita di ciascun individuo, all’integrazione e all’accoglienza”. Per superare i muri e le divisioni, è necessario mantenere in vita il ricordo di quella e di tutte le tragedie delle migrazioni, come scrisse Primo Levi, “l’angoscia di ciascuno è la nostra”. Dare voce ai bambini, alle loro storie di viaggio e di speranza è uno dei modi per non dimenticare.
Nella mostra c’è la macchinina rossa da cui Esrom, il piccolo di 5 anni morto nel naufragio del 3 ottobre a Lampedusa, non si separava mai e ci sono le storie di Akhmed, Aziz, Jon e Saher che invece ce l’hanno fatta anche se i loro ricordi sono pieni di catene, fili spinati e spari.
La mostra progettata e curata da Studio azzurro, sarà allestita nel complesso di Vicolo Valdina con due installazioni. Una costruita sulle storie di cinque bambini cui Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti e Francesco Venditti hanno prestato la loro voce. L’installazione è arricchita dalle fotografie di Roberto Salomone e Mauro Pagnano scatti raccolti lungo le rotte delle migrazioni. Studio Azzurro ha curato anche la seconda installazione con gli oggetti delle vittime del naufragio del 3 ottobre a Lampedusa. Le installazioni sono il primo nucleo della mostra itinerante sui bambini migranti che viaggerà in tutta Italia il prossimo anno.
La mostra sarà aperta al pubblico dalle 13 alle 18 del 3 ottobre e dalle 10.00 alle 18.00 dal 4 al 13 ottobre (con chiusura il sabato e la domenica) nel Complesso di Vicolo Valdina, Piazza Campo Marzio 42.
L’immagine in evidenza è la macchinina rossa del piccolo Esrom