Cresce la paura verso chi è straniero. Se a inizio 2016 il 53% dei cittadini intervistati da Demos & Pi provava un senso di insicurezza associato alla presenza di immigrati, il sondaggio realizzato a febbraio 2017 conferma l’ampia diffusione di tale sentimento (sebbene in calo rispetto al piccolo del gennaio 2016): il 40% dei 1015 italiani ascoltati nell’ambito dell’indagine ritiene che l’immigrazione sia un pericolo per la sicurezza. L’indagine, realizzata per Repubblica, mostra il sentore dell’opinione pubblica italiana rispetto alla domanda “Gli immigrati sono un pericolo?”.
Un 40% – cifra che ricalca la tendenza già evidenziata dall’Osservatorio europeo per la sicurezza nel IV rapporto di Carta di Roma “Notizie oltre i muri” lo scorso dicembre – pesante: pur rappresentando un dato in calo rispetto agli anni 2007 e 2008, quando la percentuale era del 51%, riporta la paura al livello di gennaio 2002, all’indomani dell’attacco alle Torri Gemelle negli Stati Uniti.
Tracciando la relazione tra la il sentimento di paura verso chi è straniero e le intenzioni di voto, Demos ha rilevato che tale senso di insicurezza è più diffuso tra gli intervistati che dichiarano di votare Lega Nord e partiti di centro-destra. Maggiormente contenuta la paura tra gli elettori di Sel, Si e altri partiti di sinistra. Coloro che dichiarano di votare per il Movimento 5 Stelle si collocano nel mezzo.
Il sondaggio, inoltre, rileva l’atteggiamento degli italiani rispetto all’introduzione dello ius soli, che consentirebbe ai bambini nati in Italia da genitori stranieri di acquisire in modo automatico la cittadinanza italiana. Il disegno di legge per la riforma della cittadinanza è fermo da un anno al Senato: prevede lo ius soli temperato e lo ius culturae. Avrebbe diritto, dunque, alla cittadinanza italiana chi è nato in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo (ius soli temperato) oppure chi arrivi entro i 12 anni e frequenti almeno 5 anni di scuole in Italia (ius culturae).
Ad essere favorevole allo ius soli sarebbe il 70% degli intervistati, una percentuale rilevante che segna tuttavia la cifra più bassa raggiunta dal 2014, quando aveva incontrato il consenso dell’80% degli intervistati.
Il quadro restituito dal sondaggio racconta un’opinione pubblica oscillante, influenzata dai grandi eventi e sempre più timorosa.
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