Carta di Roma: evitare che i rifugiati possano essere identificati dalle polizie dei paesi da cui sono fuggiti
Poco fa la procura della Repubblica di Catania ha diffuso l’elenco nominativo dei 26 superstiti del naufragio avvenuto a largo delle coste libiche la notte tra sabato e domenica.
Tra loro sono presenti cittadini di paesi governati da dittature o dove è in atto la guerra civile. Facendo proprie le preoccupazioni delle associazioni umanitarie, Carta di Roma richiama i colleghi al rispetto del principio del codice deontologico che stabilisce di adottare – quando ci si occupa di richiedenti asilo, di rifugiati, di vittime della tratta – “quelle accortezze in merito all’identità ed all’immagine che non consentano l’identificazione della persona, onde evitare di esporla a ritorsioni contro la stessa e i familiari, tanto da parte di autorità del paese di origine, che di entità non statali o di organizzazioni criminali“.