25 metri quadri di spazio che rappresentano un ambiente domestico tra i più frequenti nella periferia di Damasco. Accade in Norvegia
All’interno di Ikea, in Norvegia, nello spazio dedicato agli allestimenti domestici, in 25 metri quadri, è stata riprodotta un tipo di abitazione che si può trovare oggi in Siria, nella periferia di Damasco, con il conflitto in corso. L’iniziativa è stata realizzata dall’agenzia pubblicitaria Pol all’interno di Ikea in accordo con la Croce Rossa norvegese per sostenere l’annuale campagna di raccolta fondi TV-aksjonen. Tutte le donazioni dell’edizione 2016 sono state destinate alla Croce rossa norvegese, per aiutare le popolazioni che vivono nelle zone di conflitto.
Fino al 31 ottobre l’Ikea di Slependen è diventata così scenario di un’esperienza decisamente immersiva. Secondo Archdaily: “in 25 metri quadri è stata riprodotta la casa attuale di una donna, Rana, e delle nove persone che compongono la sua famiglia” il contrasto con gli ambienti circostanti è dato dai muri divisori presenti nello spazio, ma anche dai dettagli, dalle foto, dalle coperte e dai materassi per terra “l’arredamento sparso evidenzia così il sacrificio e la lotta quotidiana dei cittadini siriani.”
Per aiutare i suoi clienti a comprendere ancora meglio come si vive in Siria a 5 anni dall’inizio del conflitto, Ikea ha rimpiazzato i cartellini che accompagnano i prodotti con altri che descrivevano quanto affrontato da una famiglia siriana in difficoltà, della mancanza di cibo, di medicine e di acqua pulita.
Soluzioni Ikea per i campi di rifugiati: “Better Shelter”
L’azienda svedese sta portando avanti anche un’altra iniziativa dedicata ai rifugiati: Better Shelter, il miglior rifugio. Attualmente ce n’è uno a scopo dimostrativo allestito dal Design Museum di fronte alla stazione metro di South Kensington a Londra. Si tratta di un modulo abitativo trasportabile per rifugiati creato da Ikea. Il progetto è stato sviluppato dalla fondazione Ikea in collaborazione con Unhcr, con l’obiettivo di offrire una soluzione abitativa confortevole che possa rimpiazzare quelle attualmente utilizzate nei campi di rifugiati del mondo.