Definita una procedura per l’identificazione delle vittime dei naufragi avvenuti il 3 e l’11 ottobre 2013 a largo di Lampedusa. Il Governo, con una nota del Commissario straordinario per le persone scomparse, ha stabilito che nei prossimi mesi i familiari delle vittime potranno riconoscere i 387 corpi recuperati in mare.
L’iniziativa è stata apprezzata dal Comitato 3 Ottobre, il quale aveva denunciato più volte la necessità che le autorità italiane intervenissero in proposito, dando una risposta alle famiglie degli oltre cinquecento migranti deceduti nei due naufragi. Queste, infatti, in assenza di comunicazioni istituzionali, avevano tentano invano di identificare le salme recandosi sia a Lampedusa che ad Agrigento.
La procedura per il riconoscimento prevede la raccolta di materiale documentale e del dna dei parenti delle vittime per poter determinare con certezza l’identità delle vittime. La nota annuncia anche che i colloqui con le famiglie avranno inizio a partire da settembre.
Il Comitato 3 Ottobre, si augura ora una procedura rapida e senza intoppi e domanda, inoltre, l’applicazione dello stesso iter per tutte le morti in mare: «Il Comitato chiede – si legge sul sito dell’organizzazione nata per far riconoscere il 3 ottobre come Giornata della Memoria e dell’Accoglienza – che questa procedura venga estesa a tutte le vittime dei naufragi in mare, affinché non esistano più bare senza nome e venga restituito alle vittime il diritto alla dignità».
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