A cura di UNHCR
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati considera inaccettabili le manifestazioni di intolleranza nei confronti dei rifugiati, spesso minori, costretti a fuggire da guerre sanguinose, torture e persecuzioni.
I rifugiati in Italia sono 78.000. A titolo di comparazione, sia la Germania che la Francia ne accolgono circa 200.000 ciascuno, il Regno Unito 130.000, la Svezia 120.000 e i Paesi Bassi 75.000. Nel regno Unito e in Germania i rifugiati sono circa 2 ogni mille abitanti, in Francia e nei Paesi Bassi sono tra i 3 e i 4 ogni mille abitanti, in Svezia oltre 11, mentre in Italia i rifugiati sono appena 1 ogni mille abitanti.
Alimentare consapevolmente la percezione errata che i rifugiati godano di privilegi e indicarli come causa di disagio per i cittadini italiani è pericoloso poiché falsifica la realtà e fomenta una tensione sociale di difficile gestione.
L’Agenzia Onu per i Rifugiati condanna con fermezza la strumentalizzazione dell’insofferenza dei cittadini che elementi estremisti della società cavalcano, incoraggiando la tensione e aggredendo rifugiati e minori non accompagnati.
«È vergognoso che si strumentalizzi il disagio dei cittadini forzando un conflitto con persone vulnerabili come i rifugiati e facendone capri espiatori. Ci appelliamo alle istituzioni italiane, affinché continuino a garantire appieno il diritto alla protezione e all’accoglienza dei rifugiati. Il diritto all’asilo è segnale di civiltà e sviluppo cui sarebbe gravissimo abdicare», dichiara Laurens Jolles, delegato Unhcr per il Sud Europa.
I rifugiati hanno diritto ad essere accolti, come previsto dall’articolo 10 della Costituzione italiana ed è quanto mai urgente garantire programmi e strategie concrete che favoriscano la loro piena integrazione: è desiderio dei rifugiati contribuire alla società italiana e farne parte in modo responsabile.
Supportare con strategie mirate tutti quei Comuni e quartieri nei quali si trovano centri di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, inclusi quelli per minori non accompagnati, contribuisce a sviluppare dialogo, convivenza e sviluppo.
Roma in particolare deve fare da esempio e potrebbe essere capitale dell’accoglienza; un’opportunità per una città dove si calcola risiedano circa 3mila rifugiati su una popolazione di 3 milioni di abitanti.
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