In Italia, le vittime che risultano prese in carico dal sistema anti-tratta sono state 2.040 nel 2020. Di queste, donne e ragazze si confermano la componente maggioritaria (81,8%), ma risultano in aumento rispetto al 2019 sia la componente maschile (16,2%) sia le persone transgender (2,1%). Sono 716, invece, le sole nuove prese in carico nel 2020. Questi sono solo alcuni dei dati presenti nel nuovo rapporto di Save the Children, pubblicato in vista della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani che ricorre il prossimo 30 luglio.
Aumenta la vulnerabilità delle vittime attuali e potenziali, quest’ultime in particolare individuate in minori, donne sole – colpite soprattutto da sfruttamento sessuale o forme di sfruttamento multiplo – e persone migranti, soprattutto se sprovviste di documenti di soggiorno. L’incremento dell’isolamento dovuto alla pandemia di Covid-19 e delle condizioni di deprivazione economica si riversa concretamente su un maggior rischio per le persone di divenire vittime di tratta e sfruttamento, con una progressiva crescita del fenomeno, tanto sul piano internazionale quanto nel contesto italiano.
Con questo rapporto, sempre con l’obiettivo di contrastare tratta e sfruttamento, Save the Children propone una lettura del fenomeno come strumento imprescindibile per mettere in campo azioni adeguate. In particolare, si evidenzia la necessità di far emergere e ascoltare le voci di minori, donne e uomini usciti dallo sfruttamento, attori chiave nel percorso di cambiamento tanto personale quanto dell’intera società.
Il rapporto completo qui
Piera Francesca Mastantuono
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