A novembre il sondaggio Ipsos Mori ha rivelato che gli italiani sono tra i meno informati del mondo sui temi dell’immigrazione. Pare che la situazione non sia migliorata, anzi. In questi giorni alcuni organi di informazione locali hanno dato notizia di un provvedimento a favore dei profughi italiani (della Libia) come se fosse una norma eccezionale a favore di quanti sbarcano dalla Libia. È solo un esempio tra i tanti. Il fatto è che, come sempre, col crescere delle tensioni tra le forze politiche, i temi dell’immigrazione diventano oggetto di propaganda. E aumentano le notizie fuorvianti e non verificate. Per far fronte a questa situazione l’Associazione carta di Roma, nella sua assemblea annuale, ha ampliato il direttivo e ha predisposto un programma di formazione nelle redazioni e nelle scuole di giornalismo.
«Promuovere non il “giornalismo buono” ma, semplicemente, il buon giornalismo. Di cui c’è sempre più bisogno» ha affermato Giovanni Maria Bellu, confermato alla presidenza dell’associazione.
L’Associazione Carta di Roma è nata nel 2011 per dare attuazione al protocollo deontologico dei giornalisti su migranti, richiedenti asilo e rifugiati adottato nel 2008 dai giornalisti italiani. Nell’assemblea dei soci, tenutasi ieri nella sede della FNSI, l’Associazione Carta di Roma ha confermato nel ruolo di Presidente Giovanni Maria Bellu e di vice Presidente Pietro Suber. L’assemblea ha anche ampliato la composizione del proprio direttivo nel quale sono entrati a far parte, come osservatori, anche le associazioni A Buon Diritto, Centro Astalli e Lunaria che, quindi, da adesso affiancano Federazione nazionale della stampa, Ordine nazionale dei giornalisti, Amnesty International e gli invitati permanenti Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) e Unhcr (Alto Commissariato delle Nazionai Unite per i Rifugiati).
Della Carta di Roma fanno parte anche Articolo 21, ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, Associazione 21 Luglio, Cestim, Cospe, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia-Fcei, Il Pettirosso, Rete G2 – Seconde generazioni, Redattore Sociale.
Al lavoro di ricerca dell’Osservatorio Carta di Roma contribuiscono invece: Università di Torino – Dipartimento Culture, Politiche e Società; Università di Milano Bicocca – Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale; Università di Verona – Master in comunicazione interculturale; Università di Bologna – Dipartimento Scienza della comunicazione; Università di Firenze – Dipartimento studi sociali; Università di Roma La Sapienza – Dipartimento di Scienza della Comunicazione; LUMSA – Dipartimento Scienze Umane; Università di Pisa; Università degli Studi di Bergamo, CST – Laboratorio cartografico Diathesis; Università di Venezia Ca’ Foscari – Master sull’Immigrazione.
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