Un anno dopo la strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013 è nato il Festival Sabir per dare voce a quel Mediterraneo che non vuole arrendersi alle morti di frontiera e alla criminalizzazione delle persone in movimento e della solidarietà. Sabir, la lingua comune dei marinai del Mediterraneo fino all’inizio del secolo scorso, oggi richiama la necessità di ricostruire un linguaggio comune a partire dalla società civile.
Dopo Lampedusa (2014), Pozzallo (2016), Siracusa (2017), Palermo (2018), Lecce (2019 e 2021), un’edizione online (2020), Matera (2022) e Trieste (2023), quest’anno, in occasione del decimo anniversario, il Festival Sabir raddoppia l’appuntamento: saremo a Prato dal 18 al 20 aprile, e poi a Roma dal 10 al 12 ottobre.
L’appuntamento di Prato si focalizzerà in prevalenza sulle questioni nazionali, sul tema del lavoro e della cittadinanza, sulle prospettive delle politiche di ingresso e soggiorno, ma anche di detenzione e trattenimento delle persone di origine straniera nel nostro Paese.
L’edizione di Roma allargherà lo sguardo al quadro europeo e internazionale e vedrà la presenza di tante reti e movimenti che in questi anni hanno attraversato il Festival e lo hanno reso un appuntamento di grande rilievo per la società civile europea e del Mediterraneo.
In uno scenario di conflitti crescenti in Europa e nel mondo abbiamo il dovere di ribadire che l’unica soluzione è rispondere alla guerra con la politica e risolvere i conflitti con il diritto internazionale. Quest’anno, più che mai, Sabir sarà uno spazio per affermare la necessità di un cessate il fuoco immediato e permanente – a Gaza, in Ucraina, in tutto il mondo.
Giovedì 18 aprile incontro con le scuole insieme all’Associazione Carta di Roma alla Biblioteca Lazzerini.
Venerdì 19 aprile evento formativo a cura dell’Associazione Carta di Roma
“Diritti, migrazioni e lavoro: scenari futuri e ruolo del giornalismo” – Sala Conferenze Palazzo Pretorio
Dai distretti industriali, al programma “Welcome. Working for Refugee Integration”, di inserimento lavorativo per persone rifugiate, dallo sfruttamento alla domanda in crescita di lavoro nei settori dei servizi, dell’industria e del manifatturiero. Luoghi ed esperienze di lavoro che mutano nel tempo e che necessitano di completezza e accuratezza giornalistica nel raccontarli. L’incontro intende fornire spunti di riflessione per una corretta informazione sul tema del lavoro e dei diritti delle persone migranti e rifugiate in un modo plurale.
Intervengono: Annalisa Camilli (giornalista), Federico Fossi (UNHCR), Syed Hasnain (Presidente Unire), Anna Pozzi (giornalista), Kim Valerie Vilale (blogger e autrice di podcast), Anna Meli (Presidente Cospe). Moderano Paola Barretta (Carta di Roma) e Valerio Cataldi (Giornalista, Presidente Carta di Roma).
Paola Barretta