Ad attirare l’interesse dei tg questa settimana sono stati soprattutto i casi di Vitulano e dell’Emilia, con poca attenzione all’accoglienza strutturale
Di Alberto Baldazzi, Osservatorio Tg
Assorbiti in primo luogo dagli scontri interni al Pd, i tg di fascia prime time nella settimana appena passata “si distraggono” alquanto dal tema profughi che continuano a rischiare la vita sulla rotta libica.
Lunedì sera ad “attrarre” l’attenzione di diverse testate è il caso del comune di Vitulano in provincia di Benevento, il cui sindaco del Pd avrebbe boicottato l’arrivo nel comune di alcuni richiedenti asilo. Le testate Mediaset prendono al balzo la notizia che segnalerebbe una forte incrinatura nelle politiche dell’accoglienza da parte di un rappresentante del cento sinistra. I tg della Rai spiegano, invece, che si è trattato di un conflitto burocratico in relazione alle nuove norme che regolano i rapporti tra prefetture e comuni. Nessuna chiusura, dunque, di carattere ideologico.
Per rimanere in tema, le reti minori Mediaset giovedì e venerdì lamentano il peso ulteriore che graverebbe sui comuni terremotati dell’Emilia, “costretti” ad accogliere profughi in una situazione comunque precaria, dopo una fase in cui ne erano stati esentati: un altro esempio di come l’attenzione del mondo dell’informazione sia rivolta più a scovare “casi”, che non ad affrontare in maniera approfondita i temi dell’accoglienza.
In controtendenza giovedì sera le coperture realizzate da Tg3 dalla Libia, con servizi che risalgono “a monte” e illustrano le condizioni pietose dei profughi che tentano di prendere il mare, molti dei quali perdono la vita a poche miglia dalla costa per essere sepolti in cimiteri “senza nomi”.
Sullo sfondo per tutta la settimana le uscite di Trump che rilancia le politiche di chiusura (oltre ad attaccare la libera stampa). Politiche che mietono comunque consensi, come illustra venerdì sera Tg5 presentando il caso del sindaco di un comune ungherese, Asotthalom, che “mette al bando” islamici e musulmani, prediligendo “bianchi, cristiani ed europei”. Vale la pena di segnalare che nella ridente cittadina ungherese gli islamici residenti sono solo 2.