Nell’ultima settimana sono stati i nuovi sbarchi e le rotte percorse al centro dell’informazione televisiva sul tema dell’immigrazione
A cura di Alberto Baldazzi, Osservatorio Tg
Abbiamo più volte notato che negli ultimi mesi le posizioni del governo italiano sul tema profughi e accoglienza non sono più oggetto di stridenti contrasti interni e come, per altro, stiano faticosamente conquistando audience anche nelle maggiori capitali europee.
Sarà per questo, per la mancanza di “scontro politico”, che la piccola ma reale vittoria dell’Italia che venerdì ha incassato il passo indietro dell’Austria sul Brennero, non ha ricevuto uno spazio adeguato nell’informazione di serata: secondo titolo per Tg2, quarto per Tg La7, più in basso per gli altri. Le due testate citate hanno segnalato il varo imminente della presenza di navi europee nelle acque territoriali libiche, richiesto dal neonato e precario governo di unità nazionale: anche questo un piccolo passo in avanti che avrebbe potuto essere maggiormente evidenziato. I dati sull’aumento dei flussi di profughi nel Mediterraneo, presenti su tutti, sono stati nei giorni scorsi in evidenza soprattutto sui tg Mediaset. Su diverse testate l’esordio di una possibile “rotta egiziana” viene messo in relazione al deterioramento dei rapporti tra Roma e Il Cairo per la mancata collaborazione delle autorità egiziane nella vicende dell’omicidio Regeni.
Alcuni gravi fatti delinquenziali e uno stupro in una periferia romana ad opera di rom, hanno ottenuto giovedì scorso grande spazio fin dai titoli soprattutto sulle testate Mediaset. In questi casi risultano evidenti i rischi di generalizzazioni che si iscrivono nelle tradizionali linee editoriali securitarie. Da segnalare che Tg4, pur dedicando un lungo approfondimento al “caso” romano, grazie agli interventi del vice direttore e conduttore Cecchi Paone ha evitato questi rischi, rigettando esplicitamente l’equivalenza rom-delinquente.