Dalle vicende legate al terremoto, al dibattito sul referendum e sulle elezioni in Usa, l’attenzione dei Tg sulla migrazione è stata focalizzata sugli sbarchi e sulla denuncia del rapporto di Amnesty International
A cura di Alberto Baldazzi
L’affollamento nell’informazione mainstream causato dalle ulteriori devastanti scosse telluriche nell’Italia centrale, dall’avvicinarci della scadenza del referendum istituzionale e dall’attesa per l’esito delle presidenziali Usa, nelle scorse serate ha limitato lo spazio destinato alla vicenda profughi che nella precedente settimana erano stato assai ampio.
Ciò non significa che sbarchi e naufragi si siano diradati, o che la riflessione sui temi dell’accoglienza non abbia visto importanti interventi quali quello di Papa Francesco che, al ritorno dal viaggio in Svezia, ha parlato dell’esigenza di avanzare sulla strada dell’integrazione, con parole di apertura e al contempo di critica ai limiti delle politiche in questo senso.
I nuovi “numeri” delle vittime del Mediterraneo hanno comunque trovato spazio nei Tg di giovedì sera, con Tg5 che ha dedicato la copertina ai 230 profughi scomparsi nelle acqua del Mar Libico, presenti fin dai titoli anche su Tg1, Tg3 e TgLa7.
Sempre giovedì sui Tg Rai e La7 è comparsa la denuncia di Amnesty International che ha parlato di vessazioni e violenze sui richiedenti asilo in alcuni hotspot in territorio italiano. La gravità delle accuse – respinte dal Ministero degli Interni e dalla commissione Europea – è stata sottolineata in un editoriale a braccio dal Direttore di TgLa7 Enrico Mentana che, mentre ha chiesto che si verifichino eventuali responsabilità, ha segnalato che comunque il complesso iter della identificazione dei richiedenti asilo non può essere inceppato dalla volontà di sottrarsi all’identificazione da parte dei profughi sbarcati in territorio italiano.