Dai respingimenti verso la Turchia all’atteggiamento nei confronti della Grecia. L’approccio dell’Unione europea in una frase di Mentana
Di Alberto Baldazzi, Osservatorio Tg
“Forte con i deboli”: questo forse il commento che meglio ha rappresentato nella settimana dell’informazione appena trascorsa la reale condizione dell’Europa di fronte alle sfide e ai problemi che le si parano davanti. L’autore è Enrico Mentana, nella conduzione di TgLa7 di mercoledì sera. I deboli in questione sono i profughi e il popolo greco: i primi respinti quanto più possibile lontano dai sacri confini continentali, il secondo strizzato come una spugna e, di fatto, “invitato” a uscire da quell’Europa di cui rappresenta il genoma storico-culturale originario.
La decisione del parlamento britannico di negare asilo a 3.000 minori siriani non accompagnati accampati a Calais – ripresa da diverse testate – è solo uno dei tanti segnali che fanno dire a Romano Prodi – intervistato venerdì da Tg3 – che “l’Europa è finita”. Il “caso” di maggiore rilevanza internazionale è rappresentato dalla scontro tra Roma e Vienna sul muro del Brennero.
I tg di lunedì e martedì segnalano chiaramente che la vittoria al primo turno delle presidenziali austriache dell’esponente della destra xenofoba, come in un’agghiacciante recita sta condizionando gli atteggiamenti dei popolari e dei socialisti. L’assist del ministro degli esteri tedesco al collega austriaco in chiave “anti-Italiana” sulle responsabilità del controllo dei flussi, sempre venerdì è stato “alto” nell’impaginazione di quasi tutti i tg.
I tg Rai, ma anche quelli Mediaset, hanno prestato adeguata attenzione al dramma di Aleppo, nei giorni che hanno visto la violazione della tregua da parte dell’esercito di Assad, con il bombardamento di due ospedali che ha fatto decine di vittime anche tra i minori.
In questo quadro desolante, non consola più di tanto constatare che i settori politici italiani e gran parte del mondo della comunicazione esprimono posizioni responsabili e non isteriche. C’è, ovviamente, la consueta eccezione di Salvini che si complimenta per la vittoria della destra estrema in Austria e che “corre” a omaggiare l’estremista Trump, anch’egli fautore di muri ed espulsioni. I tg riprendono, ma con scarsa partecipazione.