Di Alberto Baldazzi, Osservatorio Tg
Nella settimana appena passata l’informazione mainstream ha manifestato sulle testate del servizio pubblico una buona attenzione alla dimensione internazionale della questione profughi. Sono stati soprattutto Tg3 e Tg1 i più attenti a seguire i drammatici fenomeni dell’emigrazione nei quadranti nord africano, greco e turco. Tg3 lunedì, mercoledì e venerdì ha trasmesso servizi sulla situazione dei campi in Libia, Turchia e Grecia. Tg1 ha fatto lo stesso nella serata di venerdì. Attenzione da parte delle due testate agli allarmanti rapporti dell’Unicef sulle condizioni dei minori, soprattutto non accompagnati, mentre sempre Tg3 giovedì ha ospitato Carlotta Sami che ha illustrato i dati e la visione del fenomeno da parte dell’agenzia Onu dei rifugiati, l’Unhcr.
Venerdì sera 5 testate su 7 hanno “aperto” sui drammatici avvenimenti che hanno segnato la baraccopoli di Rignano Garganico. L’incendio doloso di giovedì notte, che ha fatto due vittime tra i lavoratori extracomunitari, ha rappresentato l’epilogo di una vicenda che per decenni si è trascinata tra denunce delle condizioni drammatiche degli occupanti e d’infiltrazioni malavitose. Tg2 è la testata che meglio ha spiegato la riluttanza dei lavoratori sfruttati ad abbandonare quel luogo di sofferenza che, comunque, rappresenta l’unica speranza di ottenere qualche ora di lavoro semi-schiavistico sottoposto allo sfruttamento del caporalato. Tg2 ha anche ribadito che buona parte degli abitanti della bidonville è in possesso di un regolare permesso di soggiorno.
Poca attenzione all’orientamento della Ue verso il varo di un piano di rimpatri per un milione di immigrati in Europa che hanno visto rigettata la richiesta di asilo politico. Distrazione o “sfiducia” verso la Commissione che, già in altre situazioni, ha dimostrato di non essere conseguente a quanto deliberato?
Infine segnaliamo che Tg4 prosegue nella sua campagna securitaria che vede nello “straniero” e nell’“immigrato” il responsabile primo delle angosce degli italiani. Mercoledì sera ha presentato il titolo “anche i ricchi soffrono”, figurarsi i cittadini meno abbienti.
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