Dal record degli arrivi in Italia nel 2016 alle barricate innalzate a Gorino, sino al dibattito tra Renzi e Orban, tra i temi dominanti nei Tg
A cura di Alberto Baldazzi
Le tematiche legate ai flussi dei profughi dominano l’informazione mainstream, anche in un settimana che ha visto la ripresa dell’attività sismica in centro Italia, a dimostrazione della centralità che sempre più vanno assumendo nel contesto internazionale.
Andando con ordine, lunedì tutte le testate danno ampio risalto (apertura per Tg3 e Studio Aperto) alla diffusione dei dati sul nuovo record degli arrivi in Italia nel 2016 a quota 153.000, oltre che all’inizio dello sgombero della “giungla” di Calais. Echi della questione profughi anche nel confronto tra Roma e Bruxelles sulla legge di stabilità per la richiesta italiana di scorporare i costi sostenuti per i salvataggi e l’accoglienza.
Martedì si impongono le incomprensibili proteste di Gorino i cui cittadini innalzano barricate per impedire l’arrivo nel locale ostello di 12 donne nigerine e 8 minori. Anche le testate solitamente meno aperte verso l’accoglienza segnalano l’infondatezza della protesta. Lo stesso Tg4 sembra in qualche misura “scavalcato”, anche se poi coglie l’occasione per segnalare numerosi casi di mala accoglienza e situazioni di tensione in alcune località. In proposito va sottolineato che la denuncia delle pecche del sistema di accoglienza che Tg4 continua a proporre per tutta la settimana giungendo a parlare di “rivolte contro lo Stato”, appare legittima e doverosa in quanto denuncia speculazioni e cattivi livelli di gestione che almeno in parte inficiano la politica di apertura che il Paese da sempre manifesta salvando i disperati nel Mediterraneo.
Lo scontro a distanza tra Renzi e Orban vede tutti i Tg trasversalmente schierati sulle posizioni del premier italiano e, più in generale, anche le testate Mediaset sembrano apprezzare i suoi toni decisi del confronto con Bruxelles .
Interessante il servizio di TgLa7 che giovedì sera segnala come di contro i circa 5 milioni di lavoratori stranieri in Italia, una quota leggermente superiore di italiani risiede e lavora stabilmente all’estero, il che testimonia la fragilità e l’inconsistenza delle posizioni che inneggiano ai muri e al giardino di casa.