Un dramma lontano
Di Alberto Baldazzi
I flussi di profughi sulla rotta balcanica non si arrestano, riproponendosi con il loro bilancio di vittime davanti alle isole greche. La tensione ai confini tra Slovenia, Croazia e Austria non accenna a sciogliersi, e i paesi che non hanno scelto di erigere muri inevitabilmente annaspano nella gestione della marea umana che risale il continente provenendo in primo luogo dalla Siria. In Germania montano le polemiche sulle aperture della Cancelliera Merkel, anche all’interno della coalizione che la sostiene. Tutto ciò risulta, però, più “lontano” per l’informazione mainstream, e conseguentemente sono rari i servizi nei tg che illuminano questo dramma epocale.
In settimana solo le testate Rai “tornano” sul problema, con il Tg3 che propone numerosi servizi e corrispondenze dall’isola di Lesbo. Giovedì anche il Tg1 riprende la visita di Tsipras e Schulz che non possono far altro che constatare l’imprescindibilità di un maggiore impegno e coordinamento europeo e di un coinvolgimento più attivo della Turchia. Lunedì sera Tg2 propone l’unico servizio “dall’Italia”, con al centro la testimonianza di un profugo ospite di un Cara. La barriera linguistica è superata attraverso i disegni che il ragazzo propone e che fissano i momenti più drammatici del viaggio per raggiungere le coste della Sicilia.
L’avvio del processo su Mafia Capitale riporta a galla le malversazioni e il business criminale intorno all’accoglienza dei profughi e alle gestione dei così detti campi nomadi svelati dagli inquirenti. Giovedì sera Tg4 torna in una campo rom della Capitale riscontrando che ad un anno dall’uscita di scena di Buzzi e Carminati le situazioni di degrado e di abbandono non sono state affatto superate.