Di Alberto Baldazzi, Osservatorio Tg
Nella settimana in cui l’Europa tenta di metabolizzare l’esito delle presidenziali Usa, mentre in Italia si avvicina sempre più l’appuntamento con il referendum istituzionale, l’informazione mainstream ha incrociato la questione profughi in riferimento ai nuovi “numeri” dei salvataggi e delle vittime del Mediterraneo, ai riflessi talvolta distorti sul piano della sicurezza, e a quelli che riguardano i rapporti Italia-Ue.
Partendo da quest’ultimi, l’accettazione da parte della Commissione dello scomputo delle spese sostenute per i salvataggi e l’accoglienza (così come di quelle per il terremoto), esplicitata dal commissario Moscovici, è stata ripresa da tutte le testate, e lo stesso è valso per le attestazioni di plauso all’Italia nel corso del vertice in Germania di venerdì. Che dal plauso si debba passare ad un concreto aiuto non solo finanziario, è auspicabile quanto difficile da ipotizzare. Continua, dunque, un braccio di ferro tra Roma e Bruxelles che i tg hanno ripreso in pratica tutti i giorni, manifestando un sostanziale e trasversale appoggio all’atteggiamento del Governo Italiano, seppur talvolta venato dai riflessi della politica interna tutta incentrata sulla battaglia referendaria.
Sugli ennesimi sbarchi con il loro carico di dolore, che hanno portato nella contabilità relativa al mese di ottobre a superare quota 16.000, mentre il bilancio 2016 degli scomparsi in mare si attesta a più di 4.000 vittime, l’attenzione dei tg è stata forte: giovedì sera ampio spazio nei titoli e nei servizi sui Tg Rai e Tg5, e lo stesso è avvenuto martedì, mentre la testata più attenta in assoluto è stata Tg3 che anche lunedì sera ha titolato sui nuovi salvataggi.
Sul tema sicurezza, variamente e talvolta strumentalmente collegato a quello dei profughi, l’iniziativa del sindaco di Milano Sala che ha chiesto un più forte presidio dell’esercito per l’ordine pubblico nelle periferie della città, ha avuto sin da lunedì grande spazio su tutti i tg: titoli e servizi che hanno ospitato alcuni opinionisti diversamente schierati. Il rischio che questo dibattito generi confusione tra tematiche assai lontane tra loro quali il degrado delle periferie, la criminalità diffusa, la presenza consolidata di cittadini stranieri e l’afflusso dei profughi sulla rotta del Mediterraneo, è reso evidente da alcune linee editoriali che, come nel caso di Tg4, sembrano consapevolmente puntare a confondere le acque da far confluire in un mulino che macina istanze di chiusura e, talvolta, xenofobia.
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