Col referendum alle porte nell’ultima settimana i telegiornali primetime hanno di rado trovato tempo da dedicare al tema immigrazione. Fanno eccezione i dati del ministero dell’Interno relativi agli arrivi via mare
A cura di Alberto Baldazzi, Osservatorio Tg
Come già avvenuto la scorsa settimana, anche in quella appena trascorsa l’attenzione al tema profughi è praticamente scomparsa dall’informazione mainstream, distratta in primo luogo dal rush finale della campagna referendaria.
Sforzandosi per trovarvi qualche riferimento, seppure indiretto, da segnalare soprattutto Tg3 che continua a seguire con servizi e corrispondenze la drammatica situazione di Aleppo, mentre il pur interessante incontro EuroMed svoltosi a Roma non ha trovato in pratica reali coperture sulle maggiori testate.
Solo lunedì scorso sono comparsi sui tg di primetime dati e approfondimenti sui “numeri” degli arrivi in Italia di profughi e migranti. Il superamento di quota 170.000 è stato oggetto di servizi su Tg4 e Tg3, in entrambi i casi incentrati sulla carenza del sistema di accoglienza che in molte città rende precaria la condizione dei richiedenti asilo, oltre che la convivenza con i residenti. Servizi analoghi che, partendo da oggettivi dati di cronaca, manifestano però “anime diverse”.
Se infatti anche su Tg4 non è mancata la denuncia delle condizioni inumane in cui sono costretti a sopravvivere tanti profughi, il commento affidato a Magdi Allam si è risolto in una denuncia della “fine della civiltà cristiana” ad opera della presenza invasiva di stranieri di religione islamica. Qualcosa di equivalente a ciò che avvenne per l’Impero Romano ad opera dei Barbari.