L’attenzione alle alluvioni e il dibattito referendario, spesso privo di oggettività, hanno catalizzato, questa settimana, l’attenzione dei tg con l’unica eccezione della reazione di Erdogan al voto di Strasburgo
Di Alberto Baldazzi, Osservatorio Tg
I salvataggi e gli sbarchi continuano, ma il “mercato delle notizie” nella scorsa settimana è stato intasato dagli scontri caratterizzati da toni addirittura scurrili sul referendum, e negli ultimi giorni, dalla doverosa attenzione alle alluvioni nel nord-est e al maltempo al sud.
Il risultato è che per la prima volta dopo mesi, l’informazione mainstream non inquadra la questione profughi neanche di sfuggita, anche perché in buona parte “distratta” da quella che viene definita la post-truth politics, ovvero l’attenzione non più ai fatti e alla loro talvolta drammatica veridicità, bensì al “citazionismo” dei politici e alle schermaglie che, anche nel caso del referendum, prescindono da riferimenti oggettivi.
Unica eccezione la denuncia nella serata di venerdì del “ricatto” di Erdogan che in risposta al voto del Parlamento di Strasburgo che ha invitato a congelare le trattative per l’ingresso della Turchia, minaccia di far invadere l’Europa da qualche milione di profughi siriani, al momento onerosamente (per noi) tenuti fuori dalle frontiere della Ue. Titoli su Tg3 e TgLa7.