Osservatorio Tg: meno polemiche e più oggettività nel narrare l’immigrazione
Di Alberto Baldazzi
In una settimana che finalmente ha visto smorzarsi la vis polemica tra le diverse forze ed aree politiche sui temi dell’immigrazione, l’informazione mainstream ne ha guadagnato, potendosi confrontare con l’oggettività dei problemi piuttosto che con polemiche spesso sterili, atteggiamenti settari e strumentalizzazioni. Anche per questo mai come in questi giorni l’offerta di servizi e approfondimenti sul flusso dei profughi e sulle drammatiche condizioni alle frontiere dei paesi balcanici, è risultata continua e adeguata.
Le testate del servizio pubblico hanno seguito quasi quotidianamente la situazione ai confini tra Slovenia e Croazia. Tg3 ha proposto servizi martedì, mercoledì e venerdì (con dignità di titolo); Tg2 lunedì, martedì e giovedì, fornendo dati aggiornati sugli oltre 5 milioni di stranieri che vivono in Italia producendo l’8,6% del Pil, contribuendo alla tenuta del sistema della previdenza sociali per tanti italiani pensionati. Tg1 si è occupato dei flussi dei profughi lunedì, mentre giovedì ha parlato dei 130.000 stranieri “solo di nome” che vivono da noi da anni e a cui la legge rende difficile acquisire la cittadinanza italiana.
Anche Tg5 ha seguito la rotta balcanica e affrontato la tematica delle ricollocazioni nella serata di martedì. Sempre martedì Tg4 ne ha criticato i limiti che comporterebbero il rischio di non veder partire i 40.000 profughi “concordati” con Bruxelles.
Da segnalare infine l’approfondimento del Tg2 di mercoledì sull’arretramento della democrazia che nell’ultimo decennio caratterizza molti paesi: un fenomeno che provoca persecuzioni e povertà che contribuiscono ad alimentare i flussi di profughi e migranti.