Di Alberto Baldazzi, Osservatorio Tg
In una settimana che si è conclusa con il possibile accordo sul governo unitario in Libia e con la fragile tregua in Siria, nell’informazione tv si intrecciano elementi di ottimismo (Tg1 di martedì) e trasversali valutazioni negative sulle risposte dei paesi Ue al dramma dei profughi.
Lo scarico dell’intero peso dei flussi della rotta balcanica sulla Grecia da parte dei paesi dell’area e dell’Austria, che ha portato alla crisi diplomatica tra Vienna ed Atene, è oramai evidente a tutti e genera sui media italiani posizioni e giudizi condivisi. Da segnalare venerdì il servizio di Tg5 che stigmatizza l’ipocrisia che accompagna oramai la diffusione di immagini e filmati che riprendono i tanti drammi dei profughi. Mentre nella passata stagione le foto shock avevano contribuito ad avvicinare le opinioni pubbliche europee alla comprensione delle ragioni del flusso di disperati, generando elementi importanti di apertura, oggi prevalgono gli idiotismi settari e gli egoismi nazionali. Nei tg di giovedì la denuncia del commissario Ue di un imminente tracollo di Schengen, è stata ripresa con toni allarmati da quasi tutte le testate. Lo stesso si può dire delle contraddizioni e delle tensioni in Francia intorno alla “giungla” di Calais.
Vale la pena di sottolineare ancora una volta che i messaggi che giungono all’opinione pubblica dai media tv di vari orientamenti culturali e politici, negli ultimi mesi appaiono sostanzialmente omogenei, superando i settarismi della precedente stagione caratterizzata da contrapposizioni politiche agite sulla pelle dei profughi e dei disperati. Questo positivo shift si è confermato venerdì in relazione agli espliciti apprezzamenti del presidente della Commissione Juncker al ruolo che l’Italia ha svolto e svolge verso i profughi. Per chi come noi studia e analizza i flussi di comunicazione main stream, constatare che tali apprezzamenti sono stati ripresi con una punta di orgoglio nazionale da tutti i tg, risulta un elemento importante e positivo. Lo stesso si può dire del riconoscimento in terra tedesca al ruolo svolto dagli abitanti di Lampedusa e dalle operazioni di soccorso in mare, concretizzatosi con l’Orso d’Oro a Berlino per lo splendido documentario Fuocoammare.
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