Di Alberto Baldazzi
La settimana dell’informazione mainstream è stata ancora una volta attraversata dall’intreccio tra i temi dell’immigrazione e della mancata integrazione, del terrorismo jihadista, della guerra nei teatri del Medio Oriente e dalle contraddizioni nelle politiche europee e occidentali.
Questo intreccio ha assorbito parte preponderante delle scalette dei tg producendo, a seconda dei casi e delle diverse linee editoriali, servizi di buona qualità e approfondimenti interessanti, ma anche forzature non nuove nel panorama dell’informazione in generale e della tv in particolare.
Al primo caso appartengono le riflessioni del Tg2 di giovedì sugli evidenti fallimenti del modello d’integrazione in Francia che sono tra le cause della radicalizzazione di giovani immigrati di seconda e terza generazione che abbracciano l’ideologia della violenza e del terrore. Sempre in questo ambito va segnalata l’interessante intervista del Tg1 di martedì al nuovo responsabile dell’Agenzia Onu per i Rifugiati, l’italiano Filippo Grandi nel corso della quale viene evidenziato il nesso inscindibile tra guerre e flussi di profughi.
Di tutt’altro tenore le proposte di una testata come Tg4 che tende a configurare e a supportare l’equazione insicurezza/presenze islamiche nel nostro territorio, confondendo i termini “islamico” e “islamista” che, come dovrebbe essere noto, identificano realtà assai diverse e solo in minima parte giustapponibili. Martedì scorso, ad esempio, intorno alle minacce della cellula kosovara rivolte al Papa vengono proposti servizi che riprendono la sequenza dei video dei terroristi che inquadrano il Vaticano come obbiettivo da abbattere, l’insicurezza diffusa tra i cittadini italiani e, subito dopo le moschee, legali e “illegali”, che rappresenterebbero il bagno di coltura dell’estremismo omicida. Ancora più sintomatico è il titolo d’apertura dell’edizione di giovedì che in riferimento alla strage di san Bernardino in California parla di “islamici” che “festeggiano” l’eccidio in nome di Allah, facendo il verso a i “Bastardi islamici” di un recente titolo di Libero. A questo punto è legittimo chiedersi, in riferimento al titolo di Tg4, se si è di fronte ad un grave errore giornalistico o a qualcosa di più: la consapevole e quindi dolosa volontà di fomentare tensione e di creare ulteriori muri tra le comunità che condividono il nostro territori.
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