La cronaca politica italiana continua a catalizzare l’attenzione dei telegiornali primetime. La condanna dei responsabili del naufragio dell’aprile 2015 e le operazioni militari in Siria trovano comunque spazio nell’informazione mainstream
A cura di Alberto Baldazzi, Osservatorio Tg
Nella settimana che ha visto la soluzione della crisi di governo e il riesplodere di casi di corruzione, malaffare e forzature amministrative a Roma e Milano, c’è comunque spazio per il riemergere nell’informazione di prime time dei temi legati alla drammatica vicenda profughi. Già lunedì sera sui Tg Rai ritornano l’aggiornamento dei bilanci delle vittime e dei salvataggi nel Mediterraneo, con Tg3 che presenta immagini in grado di commuovere lo stesso conduttore.
Ai drammi odierni si accompagna la memoria di quelli delle scorse stagioni, con la sentenza che condanna gli scafisti responsabili del naufragio dell’aprile del 2015 con un bilancio di 700 vittime a largo delle coste libiche. Martedì sera la notizia è riportata con evidenza nelle edizioni di quasi tutti i Tg.
Nella seconda parte della settimana l’attenzione dell’informazione si volge nuovamente alla Siria, dove paradossalmente alla conclusione delle operazioni militari ad Aleppo si associa ulteriore disperazione per i civili ancora bloccati tra le macerie e ostaggio delle diverse fazioni. Ampio spazio soprattutto sui Tg Rai e La7.
Giovedì sera l’informazione “perde” l’occasione di riportare in primo piano la discussione su profughi e ricollocazione che riprende nella riunione dei capi di stato e di governo a Bruxelles: attenzione scarsa, “riparametrata” forse alla consapevolezza che da “questa” Unione europea è difficile attendersi reali impegni e una visione unitaria del problema.