Adriana Indries si é laureata in 2011 in Editoria e Giornalismo presso l´Universitá degli studi di Verona. Nella sua tesi di laurea intitolata Ricerca e analisi del linguaggio dei media. Studio di caso: l’incendio al CIE di Lampedusa, sull’Arena di Verona e il Gazzettino analizza il caso specifico d´ incendio avvenuto al Centro di identificazione ed espulsione a Lampedusa nell´autunno 2011 e il linguaggio usato dalle testate nel riportare le notizie relative all´accaduto.
I primi capitoli del pezzo di Indries sono dedicati alla teoria dei media, della comunicazione, del giornalismo e della pedagogia interculturale. L´autrice cerca di individuare i collegamenti che uniscono questi concetti e che portano ad una comunicazione interculturale, aperta al dialogo, all´incontro, al rispetto verso l´Altro.
Indries si sofferma anche sull´immagine dei migranti nei media italiani, individuando i pregiudizi e gli stereotipi più frequenti e invocando l´impegno verso un´informazione corretta sui temi d´immigrazione, tra quali anche quello di Carta di Roma.
Nella seconda parte della tesi Indries passa dalla teoria alla pratica della ricerca dei media. Dopo essersi soffermata sull´isola di Lampedusa nel suo specifico contesto storico e culturale, l´autrice offre ai lettori un´analisi del linguaggio utilizzato dai quotidiani locali l´Arena di Verona e il Gazzettino nel riportare notizie sull´incendio del Centro di identificazione ed espulsione (CIE) avvenuto a Lampedusa il 20 settembre 2011.
L´autrice analizza 8 articoli, quattro di essi apparsi sulle pagine dell´Arena e quattro sul Gazzettino. Dall´analisi emerge fuori il tono allarmistico ed emergenziale usato dalle testate, un tono che trasmette un sentimento di angoscia, paura e insicurezza. Negli articoli il tema dell´immigrazione viene secondo analisi presentato come un problema, sia per la sicurezza e l´ordine pubblico che per la convivenza.
Indries constata l´uso del linguaggio piú sensibile e oggettivo da parte dell´Arena (rispetto a quello del Gazzettino che tende ad usare i toni piú sensazionalistici), segnala, peró l´uso continuo dei termini scorretti „clandestino“ ed „extracomunitario“. Un problema che persiste e che grazie al monitoraggio della stampa viene continuamente segnalato anche dall´Osservatorio di Carta di Roma.