Prima è stata la volta del virus Ebola e dei numerosi articoli sul rischio contagio nel nostro paese. Poi è stato il turno della TBC con annunci di agenti infettati e alcuni perfino “contagiati a metà“, come scrisse un quotidiano per smentire la notizia riportata il giorno prima.
Infine è stato il turno del web dove tra blog e social si sono moltiplicate le voci più inquietanti sul ritorno della TBC e sulle persone arrivano sulle coste italiane e girano liberamente per il paese senza alcun controllo sanitario.
Arriva oggi un comunicato molto lungo e dettagliato di Medici Senza Frontiere che insieme all’Azienda Sanitaria Provinciale di Pozzallo ha effettuato il primo screening sanitario per circa 12.000 persone appena sbarcate. Come informa la nota diramata dall’organizzazione: «Sono generalmente giovani, in buono stato di salute. La quasi totalità delle malattie diagnosticate all’arrivo è legata alle difficili condizioni di vita e del viaggio che devono affrontare: infezioni dermatologiche, dolori articolari, piccole ferite, debilitazione generale e così via».
Si smentisce anche l’assenza di controlli affermando che il ministero della Salute esegue screening sanitari ogni giorno e che loro stessi forniscono screening supplementari a Pozzallo e Augusta, due dei principali siti di sbarchi in Italia.
L’associazione, che è impegnata direttamente in Africa Occidentale, dichiara che l’emergenza Ebola resta prioritariamente in Guinea, Sierra Leone e Liberia e che «l’approdo di questa malattia con i migranti che sbarcano sulle coste siciliane è più che remoto. Il virus Ebola è molto letale e nella maggior parte dei casi provoca malattia sintomatica e poi morte nell’arco di pochi giorni dall’infezione. Questo vanifica la possibilità che una persona infettata si avventuri verso l’Europa in un viaggio che generalmente dura diversi mesi».
L’unica cosa da rendere virale rimane allora l’appello #AllarmismoNoGrazie.
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