La United Nations Alliance of Civilizations (UNAOC) è stato istituita nel 2005, su iniziativa dell’ex segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Anan e co-sponsorizzato dai governi di Spagna e Turchia. E’ composto da un gruppo di esperti e si pone l’obiettivo di analizzare e riflettere su quello che Huntington avrebbe forse definito lo “scontro di civiltà”, o come preferisce l’alleanza la polarizzazione tra le società e le culture di oggi. Nel 2006 l’UNAOC ha individuato quattro settori prioritari di azione : l’istruzione, i giovani, la migrazione e i media. Proprio sul rapporto tra media e immigrazione l’UNAOC ha pubblicato insieme all’Institut Panos, una ong francese con sede a Marsiglia e con il contributo della Fondazione Open Society, un glossario per giornalisti. “Media Friendly – Glossary on Migration” il titolo del manuale che si presenta come un vocabolario di pronto uso per chi vuole avvicinarsi e scrivere di immigrazione.
La guida nasce dall’idea di un gruppo di giornalisti di vari paesi europei e provenienti dall’Africa e dall’Asia che si sono trovati nel gennaio del 2013 in un seminario di due giorni organizzato da UNAOC in collaborazione con l’Editors Network Global. Lo scopo del seminario era quello di valutare la qualità della produzione mediatica sulla migrazione e suggerire raccomandazioni pratiche e utili per migliorarla. La prima raccomandazione fu proprio quella di offrire ai giornalisti un glossario “media-friendly” di termini per garantire la specificità e l’accuratezza nella scelta del linguaggio da utilizzare per parlare di migrazione. Come scrivono Nassir Abdulaziz di UNAOC e Pascal Berqué, direttore generale di Panos Europe Institute, la richiesta di questo strumento rappresenta una risposta a due tendenze in atto. Da un lato si avverte la necessità di adattare il linguaggio all’aspetto mutevole delle migrazioni e dall’altro si sente anche la pressione che viene esercitata sui giornalisti affinché riportino i fatti e le notizie con termini accurati e corretti.
Il lavoro che ha portato al glossario è stato concepito in un gruppo di lavoro a cui hanno partecipato diverse organizzazioni internazionali tra le quali UNHCR e la Croce Rossa, insieme ad un comitato editoriale composto da 4 giornalisti Yasir Mirza (The Guardian), Ms. Mirta Ojito (Columbia University Graduate School of Journalism), Ms. Susan Sachs (The Globe and Mail), Ms. Kathryn Wicks (Sydney Morning Herald).
“I giornalisti” – scrive Debora Guidetti dell’Open Society nella prefazione – “hanno bisogno di strumenti specifici, come questo glossario, per sostenere la loro indipendenza, compiere la loro missione di rappresentare il mondo al meglio delle proprie conoscenze, e cercare la verità come un servizio pubblico per il bene comune”
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