Secondo un sondaggio svolto da Demopolis per Oxfam oltre il 70% degli italiani è allarmato dall’attuale diffusione di discorsi d’odio sui social network. Inoltre: il 68% teme di incorrere in notizie false, 2 italiani su 3 dubitano spesso delle notizie viste o lette in rete, per il 56% i discorsi d’odio contribuiscono a creare stereotipi contro gli immigrati.
Daisy Osakue, la discobola colpita a un occhio da un uovo lanciato da tre giovani, è stata presa di mira e fatta oggetto di insulti razzisti da numerosi utenti dei social network. La denuncia da Cronache di Ordinarie Razzismo a cura di Lunaria Daisy Osakue, la giovane discobola nera della Nazionale azzurra, colpita lo scorso… Leggi tutto
Dedicato a insegnanti, educatori e attivisti il nuovo portale www.silencehate.it propone schede didattiche, percorsi laboratoriali ed approfondimenti tematici per affrontare il problema dell’odio sui social di Cospe Onlus Frutto del lavoro del Centro Zaffiria e di COSPE onlus, che dal 2014 lavorano su questo tema, il portale è un cantiere aperto e in continua evoluzione,… Leggi tutto
Bufale 2.0 e Organizzazioni non governative. Questo il tema introdotto con il cortometraggio David Troll prodotto da 8 Production e diretto da Antonio Costa alla dodicesima edizione del Festa del cinema di Roma, in programmazione fino al 5 novembre e che si è aperta il 26 ottobre all’Auditorium parco della musica.
I giornalisti ciprioti si sono riuniti il 9 ottobre per dare il via ad un progetto innovativo sul territorio che vede importanti iniziative di lavoro e di confronto professionale. Queste attività hanno visto il sostegno di Harlem Désir, rappresentante recentemente nominato sulla libertà dei mezzi d’informazione dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) che si occupa del coordinamento delle attività su libertà e sviluppo dei media che copre 57 paesi nel mondo.
Tre amici, una serata insieme. A tavola, però, la conversazione civile è sostituita da uno scambio di battute intrise di odio e insulti. Sono le stesse frasi che è facile rintracciare sui social media, quei casi di hate speech – discorsi d’odio – che colpiscono categorie e minoranze più spesso discriminate in cui troppo spesso ci si imbatte.
L’evento di due giorni si terrà il 26 e il 27 giugno 2017 presso l’Auditorium Antonianum – viale Manzoni. La due giorni è organizzata dall’ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Unar) in collaborazione con Facebook e patrocinato dalla RAI, per realizzare un’occasione di formazione ed incontro dedicata al rapporto tra discriminazione, discorsi d’odio e il mondo dei mass media e della comunicazione.
Contenuti valutati in appena 10 secondi e una tendenza alla tolleranza: è quanto rilevato dall’inglese The Guardian in relazione alla moderazione nel social network Facebook. Le osservazioni fatte della testata sono state possibili grazie all’analisi di centinaia di documenti ottenuti dal quotidiano e prontamente soprannominati Facebook Files che sarebbero stati prodotti dall’azienda fondata da Mark Zuckerberg per fornire indicazioni ai moderatori su come valutare, e quindi stabilire se rimuovere o meno, contenuti violenti: hate speech, terrorismo, pornografia, razzismo, autolesionismo sono solo alcuni dei temi trattati dai manuali, dai grafici e dagli opuscoli esaminati.
Qual è lo stato dell’informazione in Europa? E della libertà di stampa? Ne discuteremo il 27 aprile alla Camera dei deputati nell’ambito del dibattito organizzato da Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa in collaborazione con Associazione Carta di Roma: “Informazione in Europa: quale libertà? Pluralismo dei media, accesso alle informazioni, contrasto all’hate speech”.
Ci abbiamo riprovato: a un anno di distanza dal nostro primo “esperimento”, abbiamo segnalato a Facebook 100 commenti che violano apertamente gli standard della comunità in materia di incitamento all’odio: 29 sono stati rimossi, 71 sono stati ritenuti idonei a restare online. Poco meno di un terzo, dunque, è stato riconosciuto dal social network come hate speech e di conseguenza cancellato. In media sono trascorse 29 ore tra la segnalazione e la notifica che annuncia l’esito dell’analisi.[…]
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